L’esodo degli ucraini si è ingigantito: tantissime persone povere e vulnerabili si sono messe in cammino per varcare il confine e lasciare il Paese. Per loro Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino) ha intensificato la distribuzione di aiuti materiali e ha rafforzato il supporto psicologico tramite la capillare rete di centri di servizio e case-famiglia di cui dispone nel territorio. Si occupa inoltre di assistenza agli sfollati in attesa ai confini, mentre non ha interrotto l’assistenza domiciliare ad anziani e persone fragili rimasti nelle loro case. Anche Caritas Spes (espressione della Chiesa cattolica latina) è attiva lungo i confini; inoltre ha aggiunto ai suoi centri di servizio ordinari – soprattutto nella zona di Leopoli e Zakarpattia – 10 nuovi rifugi (tende riscaldate di emergenza), nei quali ospita, sfama e distribuisce ogni giorno aiuti materiali e medicinali a più di 2.500 sfollati interni, soprattutto madri con bambini. Per migliaia di sfollati lavorano anche 14 cucine, in varie località.
Caritas Polonia si sta occupando, in accordo con le autorità pubbliche, dell’enorme numero di profughi riversatisi nel paese. Ha allestito 5 “tende della speranza”, strutture nelle quali migliaia di persone che hanno appena varcato il confine si riposano, si rifocillano e, se necessario, ricevono denaro e schede telefoniche, oltre ad altri aiuti materiali e a supporto psicologico. Inoltre, nelle diocesi di Przemysl e Sandomierz ha aperto rifugi, in ciascuno dei quali trovano accoglienza 100-120 persone. Mentre sta elaborando un Appello di emergenza per i prossimi mesi, si sta occupando anche dei numerosi minori espatriati provenienti dagli orfanotrofi ucraini; per ora ha coordinato l’assistenza dei primi 300, molti dei quali disabili.
Caritas Romania ha aperto un centro di assistenza a Siret, principale varco di confine con l’Ucraina, e 4 rifugi (per almeno 200 persone) dove i profughi pernottano e trovano assistenza per periodi più o meno prolungati. Organizza inoltre il transito dei rifugiati verso stazioni ferroviarie, in modo da facilitare il loro viaggio. Questo servizio è operativo soprattutto per i tanti rifugiati da paesi terzi (in particolare Marocco e India) in fuga dall’Ucraina, dove lavoravano, e che a Bucarest vengono messi in contatto con le autorità dei rispettivi paesi per organizzare i rientri.
Caritas Ambrosiana conferma e rafforza la raccolta fondi, avviata dal 24 febbraio, per sostenere interventi della rete internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi di confine. In questa fase dell’emergenza, le donazioni in denaro sono lo strumento principale (il più sicuro, rapido ed efficiente, garantito dall’affidabilità di una rete sociale e umanitaria collaudata nel tempo e potenziata nella fase di emergenza da esperti internazionali) per sostenere l’imponente sforzo umanitario a favore delle vittime della guerra.
Sul versante dell’accoglienza dei profughi, l’Area Stranieri di Caritas Ambrosiana sta raccogliendo e censendo le disponibilità di alloggi nell’intera diocesi di Milano per promuovere una rete di accoglienze diffuse.
Si può sostenere la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana:
con carta di credito online www.caritasambrosiana.it
in posta C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus - Via S. Bernardino 4 - 20122 Milano
con bonifico C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
Causale: Conflitto in Ucraina
(Foto Reuters: gente in attesa del treno da Leopoli verso la Polonia)