«Cosa cantavamo io e mia sorella Valeria da bambine? La chiamavano bocca di rosa, metteva l’amore sopra ogni cosa». Fa un certo effetto sentire dall’altro capo del telefono la voce della ex première dame di Francia cantare Fabrizio De André. Ma Carla Bruni, ex top model, moglie di Nicolas Sarkozy, ospite a Che tempo che fa domenica 11 settembre su Rai 3 per presentare il suo nuovo album da cantautrice, a dispetto delle apparenze nell'intervista a Famiglia Cristiana in edicola, si è rivelata una donna molto simpatica e disponibile.
Ecco alcuni stralci:
«Mia sorella Valeria (Bruni Tedeschi, l'attrice, ndr.) mi ha sempre incoraggiato a fare musica. Quando facevo la modella, lei mi ripeteva sempre: “Ma basta! Cantare è il tuo mestiere”. Poi quando viene ai miei concerti, piange sempre dall’inizio alla fine per la commozione. Io le faccio sempre ascoltare le mie canzoni prima di inciderle, perché per me il suo parere è molto importante non solo come sorella, ma anche come artista. Quando ho scritto “Voglio l’amore”, le ho chiesto di cantare due o tre strofe e lei ha accettato. Lei è un’ottima pianista, ma ha sempre pensato di essere stonata. Secondo me non è così».
«In Italia i cittadini sono molto responsabili e le cose vanno meglio che qui in Francia, dove la reale percezione dei pericoli del virus è arrivata dopo. Ma ora anche qui stiamo attenti e le cure sono sempre di più efficaci. Per questo sono fiduciosa. Su cinque figli che abbiamo con mio marito, due hanno avuto il Covid-19. Mio figlio si è ammalato questo mese, dopo essere tornato al campus di Scienze politiche. In tutto, sono rimasti contagiati 200 studenti, perché ogni sera, dopo le lezioni, organizzavano feste. Io li capisco, poverini, sono giovani, ma il risultato è stato questo. Per fortuna, hanno 19 anni e per loro è stata come una normale influenza. Pierre, invece, è anche lui giovane e forte ma è stato contagiato durante il periodo di isolamento, la scorsa primavera, e per lui è stata più dura.
Vado in Tv, alla radio, ho fatto un piccolo concerto. Sono attentissima. Ogni due giorni, faccio il test: mi mettono questa cosa nel naso, una sensazione spiacevolissima. Ma è necessario».