Rocio Munoz Morales, Emma, Carlo Conti e Arisa
Carlo Conti a Sanremo si sente come un bambino che ha tra le mani un giocattolo atteso a lungo. Per essere precisi, dal 1971, quando a 10 anni vide in Tv un tizio barbuto cantare una canzone dolcissima scritta come una favola: «Era Lucio Dalla, con 4 marzo 1943». La vera rincorsa al Festival iniziò nel 1985: «Ero un giovane speaker di una radio di Firenze. Presi la mia 127 e venni qui alla ricerca disperata di un’intervista a qualche cantante o addirittura ai Duran Duran che erano ospiti. Ovviamente andò male, ma nell’estate di quell’anno lavoravo già in Rai a Discoring e lì riuscii a intervistarli».
Da allora sono passati trent’anni, tutti vissuti in Rai, e finalmente la rincorsa è finita: Conti presenta il Festival dal 10 al 14 febbraio e dice di divertirsi un mondo con il suo “giocattolo”: «So che non faccio un intervento a cuore aperto, ma conduco solo una gara di canzoni. Questo non significa che non ci metta impegno, ma senza dimenticare mai quella leggerezza e quella serenità che mi accompagnano sempre. Per ora procede tutto bene, sono moderatamente soddisfatto».
Perché solo moderatamente?
«Lo sarò in pieno soltanto il 15 febbraio quando tutto sarà finito e magari, ritornando a casa in auto, sentirò le canzoni in radio».
Per questo hai cambiato lo slogan di questa edizione in “Tutti cantano Sanremo”. Ci saranno più canzoni rispetto agli anni scorsi destinate a durare nel tempo?
«Non mi permetterei mai di fare paragoni con le altre edizioni: io devo ancora dimostrare tutto. Posso dire che il criterio scelto per le selezioni è stato quello del mio vecchio mestiere, il Dj. Ho cercato canzoni che siano appetibili per le radio e che quindi possano diventare la colonna sonora delle nostre giornate».
In effetti, l’amore domina nei 20 pezzi dei Campioni. È stata una tua scelta non avere canzoni con contenuti sociali?
«Non ne sono arrivate tante e quelle che c’erano non sono state ritenute meritevoli. L’amore, del resto, è sempre stato il filo conduttore delle canzoni, non solo a Sanremo. E poi, bombardati come siamo tutti i giorni da eventi negativi, il fatto che ci sia in questi pezzi una grande ricerca dell’amore in tutte le sue sfaccettature non mi sembra un male».
Le canzoni dei Giovani, da questo punto di vista, sono molto più varie tanto nei contenuti quanto negli stili musicali...
«In questo c’è continuità rispetto alle ultime edizioni. La novità è che abbiamo deciso di non relegarli più a notte fonda, ma di farli esibire all’inizio delle serate».
I big di Sanremo
Rivedremo all’Ariston insieme, anche se solo come ospiti, Albano e Romina Power. Come ti è venuta l’idea?
«Dopo aver visto le immagini del loro concerto in Russia, mi è sembrato un po’ assurdo che la riunione di questa coppia che ha portato la musica italiana in tutto il mondo venisse celebrata fuori dall’Italia e non nel nostro Paese su quel palco dove hanno lanciato tanti loro successi».
Ci sarà anche un momento per ricordare Mango e Pino Daniele?
«Sicuramente. Lo faremo anche per Giorgio Faletti e per altri grandi nomi della musica italiana».
Samantha Cristoforetti dallo spazio si collegherà con l’Ariston. Sentirà anche le canzoni?
«Ci proveremo, anche se non so ancora quanto tempo riusciremo ad avere. Comunque ci racconterà i suoi ricordi legati a Sanremo».
Come hai scelto le tre ragazze che ti affiancheranno?
«Cercavo qualcosa che potesse incuriosire il pubblico e, scorrendo l’albo d’oro del Festival, mi sono accorto che le ultime due donne che lo avevano vinto sono due ragazze dotate di grande carattere e che amano a 360 gradi il mezzo televisivo. Arisa ha fatto anche cinema, Emma viene da un talent. Poi abbiamo chiuso il cerchio con il glamour: stavo selezionando delle modelle, quando ho visto una ragazza incantevole nello spot di Un passo dal cielo, la fiction con Terence Hill. Ho chiesto chi fosse e mi hanno detto che era Rocío Muñoz Morales, la fidanzata di Raoul Bova. Io non lo sapevo, perché non seguo molto il gossip».
Porterai anche tuo figlio Matteo, che in questi giorni compie un anno?
«È già qui con mia moglie. Sono molto impegnato, ma almeno alla sera me li coccolo».