(Foto Ansa)
Viveva a Los Angeles, ma la sua città di orgine, Barcellona, dove era nato nel 1964, era l'anima dei suoi romanzi, ambientati appunto nella città catalana. Lo scrittore Carloz Ruiz Zafón è scomparso, all'età di 55 anni, nella sua casa di Malibu, a causa di un cancro. Tradotto in quaranta lingue, era considerato l'autore spagnolo più letto nel mondo dopo Cervantes. Dopo aver esordito con libri per ragazzi, aveva raggiunto la notorietà internazionale con il romanzo L'ombra del vento, uscito in Spagna nel 2001, in Italia nel 2004, vincitore di numerosi premi. Al primo grande successo sono poi seguiti Il gioco dell'angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti, tutti parte della famosa tetralogia Il cimitero dei libri dimenticati, pubblicata in Italia da Mondadori.
Tre anni fa, in occasione dell'uscita di Il labirinto degli spiriti, ambientato nella Barcellona degli anni '50, aveva spiegato a Famiglia Cristiana la genesi della tetralogia: «Sono partito dall’idea primigenia di un enorme palazzo pieno di libri, che cominciò a frullarmi nella testa a partire dal ’98. Il cimitero dei libri dimenticati è metafora della nostra memoria e volevo raccontare cosa succede quando ci dimentichiamo della nostra identità». Aggiungendo: «In un mondo così saturo di informazioni sussiste il rischio di non riuscire a gestirle con sufficiente attenzione».
Pubblichiamo qui sotto la prima intervista per il nostro settimanale, nel 2012, in occasione dell'uscita in Italia di Il prigioniero del cielo, secondo volume della tetralogia.
Ora manca solo il gran finale: perché dopo aver letto Il prigioniero del cielo di Carlos Ruiz Zafón (Mondadori), terzo romanzo della serie del Cimitero dei libri dimenticati, si resta con il fiato sospeso, in attesa di conoscere l’esito della storia iniziata con L’ombra del vento. Ma questo è anche un avvincente romanzo a sé, ambientato nella Barcellona di pioggia e nebbie del Natale 1957 dove Daniel Sempere dirige la libreria di famiglia. E tra i libri, come sempre, arriva il mistero: un uomo zoppo e privo di una mano si presenta in libreria risvegliando antichi fantasmi.
Uno dei personaggi principali è Barcellona stessa...
«Anche se la maggior parte delle persone vede solo la città solare e piena di vita, la sua vera anima è nera e misteriosa».
Scrive sempre di anni lontani. Perché?
«Permette di scrivere in modo più libero e vedere con maggiore oggettività un’epoca, senza che il libro venga interpretato come un commento all’attualità».
Da dove viene il personaggio del malvagio Mauricio Valls?
«Da nessuna figura del presente, ma penso che sia comune nella vita pubblica spagnola e dei Paesi mediterranei. Volevo capire i meccanismi con cui questi personaggi, pronti a manipolare la realtà a proprio vantaggio, arrivano così in alto».