Dalla posta del Direttore del numero di Famiglia Cristiana da oggi in edicola e in parrocchia
Carissimo Matteo Renzi,
sono una mamma e
ho deciso di cogliere l’invito che hai rivolto
agli italiani di farti proposte, sottoporti
dubbi o eventuali critiche al tuo operato
e alle scelte del tuo Governo. Mi viene
spontaneo darti del “tu”, considerata l’età
anagrafica che ci avvicina molto, l’essere stati entrambi
scout. E, soprattutto, il fatto che siamo
genitori, che credono nella bellezza e nel valore
della famiglia e dei figli.
Ho tre meravigliosi
ragazzi di 15, 13 e 8 anni che vivono con me, ma
che sono affidati anche all’altro genitore, essendo
io divorziata dal loro padre.
A partire dal tuo insediamento, ma anche durante
la campagna per le primarie del Pd, ti ho
sempre sentito parlare dell’importanza delle famiglie
italiane (soprattutto quelle numerose),
per le quali bisognava intervenire al più presto,
con aiuti e soluzioni concrete. In quelle parole,
ho colto un barlume di speranza.
Anch’io, come
tante mamme italiane, ho salutato con un plauso
lo stanziamento dei “famosi 80 euro”. Però,
li ho letteralmente “salutati”, nel senso che nella
mia busta paga (sono un’insegnante presso
una scuola secondaria) non c’erano proprio!
Nella busta paga di una coppia di miei amici,
che hanno due figli, ce n’erano 80 per ciascuno.
In quella di un mio conoscente “single” c’erano
80 euro solo per lui.
Già, dimenticavo che con il
mio stipendio io sforo il tetto dei 25 mila euro e
nulla importa se il mio nucleo familiare è composto
da quattro persone e lavora solo la mamma!
Ma quand’è che penserete al “Fattore Famiglia”,
alle famiglie reali e non solo ai numeri sulla
carta? Anche i miei figli hanno diritto a qualcosa
in più, a una vacanza, a fare dello sport, a
una giornata al parco divertimenti… O i figli contano
solo quando c’è da pagare la Tares, perché
sono domiciliati presso di me? Nonostante trascorrano
dei periodi con il padre, come da sentenza del giudice, il regolamento del mio ¢omune
non contempla la mia situazione.
Caro Renzi, io penso che tu debba in fretta provvedere a queste anomalie, che non riguardano solo gli 80 euro, perché le famiglie reali sono diverse. E tanti altri figli si trovano nella stessa situazione dei miei. Si può sbagliare, ma è doveroso correggersi. Altrimenti, noi genitori perderemo il senso della giustizia. E con noi i nostri ragazzi. Ti ho scritto con il cuore, perché sono una mamma, convinta che i bambini sono il nostro unico e vero futuro.
Paola T.
Sulla famiglia anche questo governo stenta a
dare risposte concrete. Nonostante le belle
parole, che accrescono semmai l’amarezza
di tanti genitori. Non basta a tacitare le
famiglie qualche sporadico e improvvisato
provvedimento. Che sa tanto di promozione
governativa, più che di vera soluzione della
grave situazione in cui versano le famiglie, soprattutto
con figli. La “velocità” che Renzi mette in altri
contesti, con piglio decisionista, sarebbe auspicabile
anche a sostegno delle famiglie. Eppure, il suo principale
collaboratore, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, Graziano Delrio, sa quanto costa crescere
dei figli, avendone ben nove!
La famiglia è sempre stata la “cenerentola” della
politica. Non è una novità. Si dice sempre che ci si dedicherà
ad essa dopo aver sistemato altre urgenze, come
se vivere, o meglio sopravvivere, non fosse altrettanto
urgente. Tanta trascuratezza, forse, si giustifica
per il fatto che nessuno protesta. le famiglie hanno
pazienza, sono abituate a tirare la cinghia e ad andare
avanti lo stesso. Ma non era questo che ci si
aspettava dal “nuovo” Governo Renzi. Il giovane
presidente del Consiglio dovrebbe sapere che il futuro
sono i figli, visto che si mostra preoccupato per quello
dei suoi, cui vuole lasciare un paese migliore.
Ultimo esempio di tanta dimenticanza, che è anche
una profonda ingiustizia, è il rimando al prossimo
anno dell’allargamento del bonus degli 80 euro
per le famiglie monoreddito più numerose. Come si
può dire a queste famiglie che non è stato possibile
perché non si sono trovati cento milioni di copertura,
quando si dilapidano in corruzione centinaia di
milioni di soldi pubblici, complice la scarsa sorveglianza
di chi avrebbe dovuto vigilare, intervenire o
denunciare per ufficio?
E' più importante il futuro dei nostri figli
(che è anche il futuro del Paese) o un’opera come
il Mose, che da più di trent’anni succhia una valanga
di soldi a favore di politici e affaristi, avendo
nel frattempo più che triplicato la spesa iniziale? Non è immorale tutto ciò? A chi ruba nella pubblica
amministrazione andrebbero sequestrati i beni, come
si fa per la malavita organizzata. Assegnandoli,
magari, alle famiglie numerose, come risarcimento.
fino a quando non solo il fisco, ma anche ogni singolo
provvedimento non saranno a “formato famiglia”,
questo paese è destinato a non aver futuro.