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domenica 16 marzo 2025
 
Alluvione
 

Caro Renzi, un giro a Genova no?

15/10/2014  Anche senza passerelle alla Grillo, il capo del Governo avrebbe dovuto metterci la faccia. Perché da adesso il dissesto del territorio è anche cosa sua.

Matteo Renzi (Reuters).
Matteo Renzi (Reuters).

Doveroso incontrare la Merkel per difendere il nostro posto in Europa. Ottimo siglare con la Cina accordi commerciali per un valore di 8 miliardi. Niente da dire, anzi: un premier che lavora sulle questioni concrete, soprattutto in questi tempi di crisi,  può solo piacere. Però, se Matteo Renzi ce lo permette, farsi un giro nell'Italia alluvionata, piagata dal lutto e atrocemente beffata dalla milionesima emergenza-maltempo-che-non-si-poteva-prevedere, sarebbe stato da parte sua doveroso.

Intendiamoci: non intendiamo una passerella come quella pateticamente tentata dal genovese Beppe Grillo nella Genova prostrata dall'acqua e dall'incuria, e giustamente finita a pernacchi. E nemmeno quelle, rituali, dei ministri spediti "sul luogo del disastro" perché originari del posto o perché così estranei al problema da non costituire nessun rischio di figuraccia esplicita. E nemmeno ci interessa la retorica populista del "vieni a spalare con noi": di spalatori in gamba ne abbiamo, semmai è di politici disinteressati ed efficienti che avvertiamo la scarsità.

Abbiamo in mente una visita per metterci la faccia del Governo in carica, per assumersi qualche responsabilità verso il futuro (perché delle passate ignavie non si può certo dar colpa a Renzi), per dire almeno "siamo qui", per mostrare alla gente che certe volte il politico capisce che tra gli oneri del suo mestiere c'è anche quello di far da bersaglio alla frustrazione popolare. Com'è successo, a Genova, al sindaco Doria, che in strada peraltro è sceso subito, ed è subito stato preso a male parole.

Vogliamo ripeterlo per esser chiari: nessuna accusa a Renzi per il dissesto del territorio, che lo precede (ma che da oggi è affar suo). Ma ci sono occasioni in cui più che il marketing ci vuole il cuore. L'immagine del cardinale Bagnasco con l'abito sporco di fango, nelle strade devastate dall'alluvione, è stata una delle più consolanti in queste settimane in cui trovare un motivo di consolazione era un'impresa quasi sovrumana. Questa era una di quelle occasioni e il premier l'ha mancata. Tutto qui. Per noi non è pochissimo.



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