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giovedì 24 aprile 2025
 
 

Cartocci: giochi da Prima Repubblica

12/02/2014 

 “E’ un tipico pasticcio in salsa italiana”, commenta il politologo Roberto cartocci, docente di Scienza della politica all’Università di Bologna. “C’è già un precedente: il binomio Veltroni-Prodi. Quella diarchia tra un segretario di un nuovo partito a vocazione maggioritaria e un premier proveniente dai ranghi della Dc presenta molte analogie. Entrambi i governi sono frutto di elezioni non risolutive. Si ricorda che nel 2006 Prodi governava con i senatori a vita per riuscire a strappare la maggioranza? E anche nel 2013 il Pd non ha perso ma non ha nemmeno vinto per via dell successo di Grillo. Dopo una serie di estenuanti vicende siamo arrivati al governo Letta, frutto dell’incapacità di vincere del suo partito, senza una linea molto incisiva, per usare un eufemismo”.
Quali sono gli obiettivi Letta e Renzi?
“Letta ha obiettivi diversi rispetto a Renzi ma sono obiettivi deboli, perché prevedono un accordo con una parte del Centrodestra”.
Anche Renzi si è accordato col Centrodestra.
“E’ vero, ma è un Centrodestra diverso rispetto al Centrodestra di Alfano. Alfano serve a Letta per tenere in piedi un governo. Berlusconi serve a Renzi per poter portare a casa delle riforme strutturali (Italicum, abolizione del Senato, Titolo Quinto), che potrebbero dare un senso a questa coesistenza e alla sua leadership”.
Che succede se Renzi potrebbe assumere la guida del governo?
“Senza elezioni, ovvero senza legittimazione popolare, è la classica operazione da Prima Repubblica. Al neosegretario del Pd conviene più andare al governo o alle elezioni? “Una cosa è sicura: non gli conviene andare al governo senza il mandato dell’elettorato”.

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