Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 16 maggio 2025
 
La fantasia dell'accoglienza
 

Casa della Carità, casa della arti e delle emozioni

23/11/2016  In occasione del dodicesimo anniversario, domani 24 novembre, la casa di Via Brambilla 10 a Milano che oggi accoglie 122 ospiti realizza un nuovo spazio per le attività artistiche con le persone fragili

È questo il regalo che la Casa della carità si è fatta per il suo dodicesimo compleanno: un nuovo spazio per le attività artistiche diurne che la Fondazione realizza con persone fragili. Il nuovo spazio, ottenuto grazie alla riorganizzazione di una parte della sede di via Brambilla 10, ospiterà laboratori di arte-terapia durante i quali verranno realizzati gioielli, borse, magliette, ma anche vere e proprie opere come quadri, arazzi e ritratti. Queste attività, già attive da molti anni e realizzate in collaborazione con l’Ibva (Istituto Beata Vergine Addolorata), sono al momento seguite da minori stranieri non accompagnati, donne migranti e adulti con problemi di salute mentale, ma in futuro la Fondazione ha intenzione di ampliarne la diffusione grazie al sostegno dell’Associazione Luca Rossi.

Un anniversario che verrà festeggiato con un incontro intitolato “La Casa delle arti e delle emozioni”, alle 17 di domani 24 novembre, proprio nel giorno in cui, nel 2004, veniva inaugurata la sede della Fondazione voluta dal Cardinal Martini. Oggi come allora a presiederla è don Virginio Colmegna: «In un periodo in cui pare vincere la logica dell’emergenza, abbiamo scelto di dare spazio a delle attività che invece vanno nella direzione opposta, quella del lavoro sociale pianificato, fatto con cura, a volte poco visibile, ma portatore di inclusione e coesione per tutti».

Nel corso dell’incontro verranno presentati anche i percorsi di cinema e musicoterapia realizzati dalla Fondazione in collaborazione con gli ospedali Fatebenefratelli e Policlinico in favore degli abitanti con problemi di salute mentale dei quartieri Molise Calvairate e Crescenzago.

Per avere la maglietta: relazione@casadellacarita.org
Per avere la maglietta: relazione@casadellacarita.org

Le attività artistiche diurne sono, però, solo uno dei tanti ambiti in cui la Casa della carità è impegnata. Ad oggi, la Fondazione ospita gratuitamente nella sua sede 122 persone in difficoltà, mentre ad altre centinaia e centinaia fornisce gratuitamente assistenza medica e legale, orientamento lavorativo e la possibilità di lavarsi e cambiarsi al suo servizio docce e guardaroba. Inoltre, sul territorio del Municipio 2, segue oltre 500 tra anziani soli e abitanti fragili delle case popolari mentre, durante l’estate, ha dato un contributo nell’accoglienza dei profughi ospitando gratuitamente e temporaneamente oltre 400 persone.

Sul fronte culturale, infine, la Casa della carità, da un lato, sta portando a termine un progetto di avvicinamento alla lettura e promozione della diversità sociale che coinvolge 23 classi e più di 470 alunni delle scuole primarie del Municipio 2 mentre, dall’altro, il SOUQ, il Centro Studi Sofferenza Urbana della Fondazione ha appena pubblicato con Il Saggiatore l’edizione 2016 del suo annuario, con testi di Chiara Saraceno, Guido Viale, Nerina Dirindin e Franco Prandi.

«Il nostro anniversario arriva in un momento in cui paura e chiusura sembrano crescere e avere la meglio», conclude don Colmegna. «Noi però continuiamo ad andare in direzione contraria e, con il nostro impegno, vogliamo diffondere ogni giorno piccoli segni di convivenza possibile, proprio come la maglietta che indosserò giovedì. È uno dei primi oggetti creati durante le nuove attività ed è stata realizzata dai nostri ospiti, sotto la guida di operatori preparati, con l’aiuto di volontari appassionati e grazie al sostegno dei donatori che ci sostengono. Per questo, rappresenta bene la nostra Casa e ci invita a guardare al futuro con speranza, la stessa speranza che hanno gli adolescenti stranieri che ne hanno fatto il disegno. E che hanno scelto di aggiungere alle loro creazioni la scritta amore in tante lingue diverse».

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo