Disordini e decine di fermi, due agenti di polizia feriti, 160 persone identificate. È il bilancio delle violenze di Torino dove centinaia di anarchici, arrivati anche dall'estero, si sono dati appuntamento, sabato pomeriggio per una manifestazione di protesta per il caso di Alfredo Cospito. La città, soprattutto il centro, è stata teatro di azioni dimostrative e atti vandalici. Al termine della manifestazione cinque persone sono state arrestate e 33 portate in questura per accertamenti.
Di «danneggiamenti incomprensibili» parla il questore Vincenzo Ciarambino. Il sindaco Stefano Lo Russo (che lunedì riferirà in consiglio comunale) ha condannato la violenza e quelli che ha definito «gli inaccettabili atti di vandalismo attuati dagli anarchici», mentre Chiara Appendino, ex sindaca della città, ha scritto Twitter che «Questa non è la manifestazione di un pensiero, è una guerriglia intollerabile e incivile».
Gli scontri tra la polizia e gruppi di anarchici si sono verificati durante la manifestazione in solidarietà con Alfredo Cospito e contro il regime detentivo del 41-bis a cui è sottoposto, per la revoca del quale sta conducendo uno sciopero della fame da oltre 4 mesi. Il corteo degli anarchici era partito alle 18 da piazza Solferino per poi proseguire nelle vie del centro città, inizialmente in maniera ordinata: in oltre due ore di guerriglia, i manifestanti hanno bruciato cassonetti, lanciato sassi contro le vetrine dei negozi, danneggiato auto, divelto cartelli stradali e imbrattato chiese e monumenti. La polizia è intervenuta usando gas lacrimogeni, a cui i manifestanti hanno risposto con lanci di petardi e bottiglie.
«Le forze di polizia hanno “indotto” il corteo degli anarchici in un percorso lontano da quello che i dimostranti avevano individuato come «obiettivi sensibili», e quindi si sono avuti «danneggiamenti incomprensibili» come quelli alle vetrine dei negozi o alle auto parcheggiate, ha detto il questore Vincenzo Ciarambino: «Se il corteo fosse andato a impattare nelle aree che interessavano i manifestanti, come per esempio corso Vittorio Emanuele e la stazione ferroviaria, vi lascio immaginare le conseguenze. Nessuno avrebbe mai pensato che sarebbero state devastate le macchine di privati o le vetrine dei negozi di commercianti che devono sbarcare il lunario. Questi sono danneggiamenti incomprensibili e senza criterio. Comunque siamo sicuri di poter identificare gran parte degli autori».
Secondo le prime ricostruzioni, gli anarchici che stavano partecipando al corteo erano più di mille, provenienti anche da altri paesi europei, come Spagna, Grecia e Germania. Alla fine, sono 37 i manifestanti portati in Questura - e poi rilasciati - per i disordini e i danneggiamenti. Sabato sono stati identificati formalmente 160 manifestanti, circa altri 200 sono stati identificati visivamente. Alla manifestazione hanno partecipato centinaia di persone, molte arrivate da altre città italiane e all'estero, in particolare dalla Francia.
Gli investigatori hanno iniziato a visionare i filmati e le immagini del pomeriggio di violenza. Dopo il raduno in piazza Solferino, gli anarchici ed altri gruppi di area antagonista si sono mossi in corteo. Dopo poche decine di metri alcuni manifestanti si sono cambiati d'abito approfittando della spessa nuvola scura creata dai fumogeni che avevano acceso. Poi sono cominciati gli atti di vandalismo: vetrine di banche, assicurazioni e negozi spaccate, auto danneggiate, cartelli stradali e pubblicitari divelti, cassonetti dei rifiuti e bancali in legno incendiati in strada, monumenti e case imbrattate con scritte in vernice. I manifestanti hanno esploso petardi e bombe carta e lanciato pietre e altri oggetti contro le forze dell'ordine, i fotografi e i giornalisti. Feriti due poliziotti: un operatore del reparto mobile di Milano colpito da una bomba carta a una gamba e un'operatrice della polizia scientifica raggiunta alla mano da una bottiglia di vetro. Prima, dopo e durante il corteo sono stati sequestrati scudi, caschi, liquido infiammabile, artifici pirotecnici, bastoni.
«Ringrazio tutto il personale delle Forze di polizia impegnato a Torino per una manifestazione dei movimenti anarchici ed esprimo la mia vicinanza e solidarietà agli agenti rimasti feriti negli scontri», ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che, nel condannare fermamente ancora una volta chi aggredisce le nostre forze dell'ordine e compie danneggiamenti, ha sottolineato «la grande capacità degli operatori di polizia, che hanno saputo gestire con equilibrio e professionalità i momenti di tensione».