L’anno scolastico è finito e già il problema della refezione ricomincia a far discutere in vista della ripresa di settembre. Non sono bastati gli scioperi dei genitori, che in alcune scuole, per protesta contro una pappa sempre più cara e sempre più collosa, hanno deciso di munire i propri figli di bottiglietta d’acqua e schiscetta. Ci sono anche famiglie che le rette proprio non le pagano e anzi non le hanno mai pagate, con grave danno per le amministrazioni comunali.
E’ quello che succede anche a San Giovanni Persiceto, cittadina della provincia di Bologna. Qui le famiglie inadempienti, che non hanno pagato i servizi aggiuntivi per l’anno scolastico 2015-2016, sono ben 280 su 2529 iscritti ai servizi facoltativi e a pagamento (di cui 1587 alla mensa e 355 allo scuolabus) per i quali il Comune sostiene una spesa di circa 1,9 milioni di euro.
Il danno economico per l’amministrazione supera i 160.000 euro e, dopo solleciti e richiami caduti a vuoto anche durante l’ultimo anno scolastico, il sindaco ha detto basta. Il nuovo regolamento scolastico infatti, approvato proprio nei giorni scorsi dal consiglio comunale, prevede l’esclusione da tutti i servizi facoltativi in caso di inadempienza.
L’annuncio ha scatenato letteralmente un mare di polemiche, a cominciare dal PD del Comune della bassa, che alle ultime elezioni amministrative ha visto il proprio candidato sbaragliato dall’attuale sindaco, a capo di una lista civica. "Chi ci rimette con il nuovo regolamento? Non l'adulto colpevole, ma il bambino, che sarà escluso dal poter andare sullo scuolabus con gli altri compagni, che sarà escluso dalla possibilità di condividere il momento della pausa pranzo “, ha dichiarato il segretario Dem Michael Santi.
Gli fanno eco compatti i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, sostenendo che “non si possono far ricadere sui bambini le responsabilità di genitori inadempienti” e che la decisione del sindaco “discrimina e mette in discussione fondamentali principi di eguaglianza e solidarietà”.
Anche la senatrice Pd Francesca Puglisi boccia il provvedimento. "Come già accaduto in alcune città governate dalla Lega o dal M5s in Sicilia, il comune di San Giovanni in Persiceto ha deciso di umiliare i più piccoli per far pagare i ritardi dei grandi. Il Pd non lo permetterà”.