«Ci trovavamo a pranzo con Mattarella e Leopoldo Elia ed era una gara tra loro due a chi ricordava meglio le formazioni di calcio storico, compresa la Pro Vercelli». Pierluigi Castagnetti, amico personale e di militanza politica, ricorda anche qualche aneddoto che sfata l’immagine seriosa del nuovo presidente della Repubblica. «Segue il calcio da vicino come tifoso dell’Inter e del Palermo», ricorda Castagnetti, già segretario del Partito popolare e vice presidente della Camera. «Ed era un piacere vederlo giocare a quel gioco che gli aveva insegnato Elia».
Quel Leopoldo Elia che per Mattarella «era un maestro anche se non lo aveva avuto come professore accademico. Molte cose, però, e non solo il gioco delle squadre di calcio, le condivideva con lui. E come era Elia, che fu sul punto di essere candidato alal presidenza quando si votò per Cossiga, anche Mattarella è un giurista molto fine».
Fuori dagli aneddoti, Castagnetti sceglie per l’amico Mattarella le parole «sobrio», «composto», «molto competente», «attento ai problemi del nostro Paese e della nostra democrazia».
E aggiunge: «È un riformista, ma un riformista attento e in grado di notare le sbavature quando ci sono. Credo dunque che eserciterà una funzione di aiuto e di sostegno nei confronti del Governo».
Non ha remore Castagnetti a dire che «con lui c’è stato un riscatto della politica. È una scelta che ha messo in sicurezza per altri sette anni la nostra democrazia. Dopo il novennato di Napolitano sapere che dal Colle come garante dell’unità nazionale ci sia una figura come la sua, così capace di tutelare la costituzione, è un elemento di rassicurazione per tutto il Paese. Non perché io creda che vi siano delle insidie particolari, ma perché c’è sempre bisogno di una vicinanza alta. La sua sarà una presidenza ad alta vigilanza sulle questioni di natura costituzionale e soprattutto che intepreterà quello che dice l’articolo83 sull’unità nazionale un po’ sulla scia di quello che diceva Dossetti: non tanto come unità geografica ma intesa come unità del popolo. E anche le sue prime battute che ha detto la mi preoccupazione sarà quella delle difficoltà degli italiani descrive in anticipo lo stigma, il carattere di questo settennato che ci attende».