È un omaggio ai lettori e alle lettrici quello che Catena Fiorello, scrittrice e autrice della rubrica settimanale su Famiglia Cristiana Una bella storia ha fatto nel numero 40 in edicola da giovedì 28 settembre affrontando il tema quanto mai urgente e attuale della violenza sulle donne.
I versi che ha scritto nel suo romanzo, Picciridda. «Per non dimenticare» spiega Fiorello, «per essere più uniti. Per sentire il dolore di tutte le donne del mondo sulla propria pelle. Non esiste differenza di genere. Il cuore ha solo una matrice, l’amore, ed essa è maschio e femmina insieme».
L’elenco degli omicidi commessi per mano del partener non stenta a diminuire. L’ultimo episodio, a Pantelleria, dove la 48enne Annalisa Fontana è stata bruciata viva dal marito dopo una lite solo per aver salutato un uomo. La donna e madre di cinque figli è morta lunedì 25 settembre a causa delle ustioni.
Ecco allora che l’appello della scrittrice è quanto mai urgente. Uomo ricordati, parafrasando la scrittrice, che tu sei nato dal ventre di una femmina. Se la uccidi è come se uccidessi il tuo stesso sangue.
Il libro di Catena Fiorello
Da Picciridda, edito Giunti.
D’un ventri di ‘na fimmina nascii;
fimmina, puru iu, e mi nni vantu.
Fimmina, comu la Madonna,
fimmina, comu la Terra;
e fimmina vulissi rinàsciri ancora,
simmai mi fussi concessu di scègliri pi la secunna vota.
A tia, masculu ca ti fai chiamari omu,
‘na sula preghiera: prima ca’ pigghi un cuteddru,
o mi tiri un cazzottu,
ricordati ca puru tu fusti crisciutu pi’ novi misi intra a ‘stu corpu.
E si ammazzi a mia, e comu si tradisci lu to’ stissu sangu.
Dal ventre di una donna sono nata;
femmina, pure io, e me ne vanto.
Femmina, come la Madonna,
femmina, come la Terra;
e femmina vorrei rinascere ancora,
semmai mi fosse concesso di scegliere per la seconda volta.
A te, maschio che ti fai chiamare uomo,
una sola preghiera: prima di prendere un coltello,
o di tirarmi un cazzotto,
ricordati che pure tu sei stato cresciuto per nove mesi dentro a questo corpo.
E se uccidi me, e come se uccidessi il tuo stesso sangue.