La pandemia fa slittare di un anno il raduno europeo dei giovani di Taizé in programma a Torino. L'appuntamento, aperto a migliaia di giovani di tutte le Chiese cristiane, provenienti da ogni parte d'Europa, si sarebbe dovuto tenere dal 28 dicembre 2020 al 1 gennaio 2021. Nei mesi scorsi, i contatti tra la comunità francese e il territorio subalpino sono stati sempre intensi e la macchina dell'organizzazione non si è mai fermata. Ma ora, le tante incognite e i potenziali rischi legati alla diffusione del Covid-19 hanno spinto i promotori a optare per il rinvio.
«L'incertezza sull'andamento del contagio, adesso come nei prossimi mesi, è un elemento importante ma non l'unico» si legge in un comunicato diffuso in queste ore dagli organizzatori. «Nella decisione pesa anche la considerazione che il pellegrinaggio dei giovani deve svolgersi in condizioni di serenità e sicurezza per tutti, proprio perché si tratta di un incontro con l'intera città e il suo territorio». Il lavoro svolto fin qui, ovviamente, non va perso, perché l'appuntamento non è cancellato, ma semplicemente posticipato di un anno. E dunque restano valide le modalità e le caratteristiche finora annunciate. I giovani, come da tradizione in questi casi, saranno ospitati in famiglie, comunità e parrocchie di Torino e del Piemonte. Per chi lo desidera ci sarà anche un momento straordinario di contemplazione della Sindone. Non una vera e propria ostensione pubblica, ma, appunto, una speciale possibilità di venerazione e preghiera riservata ai pellegrini che parteciperanno al raduno. Molte saranno le comunità cristiane coinvolte: quella cattolica, ovviamente, ma anche le Chiese protestanti (tra cui quella Valdese, fortemente radicata in Piemonte) e ortodosse. Non solo: i giovani «visiteranno i nostri musei, incontreranno persone e comunità dell'intera realtà torinese» si legge ancora nel comunicato. «I loro incontri di riflessione e di preghiera si inseriscono nella vita dell'intera città». Si prevedono circa 20mila persone. Vista dunque la complessità dell'evento, quella del rinvio pare, al momento, la soluzione migliore.
Dal 1978, la comunità fondata proprio 80 anni fa da frère Roger Schutz organizza il "pellegrinaggio della fiducia sulla Terra", così si chiama l'incontro all'insegna della preghiera e della condivisione, ospitato ogni anno (nei giorni intorno al 1 gennaio) in una diversa città europea. Con la prossima edizione, a cavallo tra fine 2021 e inizio 2022, per la settima volta il raduno tornerà in Italia, facendo del nostro Paese lo Stato che lo ha accolto per più edizioni. Ma finora le città ospitanti erano state Roma (l’ultima volta nel 2012) e Milano. Torino è invece una novità. E nei prossimi mesi il capoluogo sabaudo continuerà, con entusiasmo, il suo percorso di preparazione e avvicinamento.