Il
mondo del cinema di allea con gli abitanti di Trastevere per
mantenere in vita il Cinema America, una vecchia sala cinematografica
di Roma che, dopo anni di abbandono, era stata riaperta per una
iniziativa dei giovani del quartiere. Dopo quasi due anni di
occupazione il cinema è stato sgomberato dalle forze dell'ordine la
mattina di mercoledì 3 settembre. Arrivati in forze come se si
trattasse di un'operazione antiterrorismo, poliziotti, carabinieri e
finanzieri hanno trovato solo un ragazzo che dormiva all'interno del
cinema.
Ovviamente
non c'è stata nessuna resistenza. Il Cinema America non era un
centro sociale politicizzato e neppure un covo di rissosi
antagonisti. Invece era diventato un polo culturale vivo nel cuore di
Roma e un punto di incontro per i cittadini del popolare quartiere
capitolino. Una forma di occupazione definita “virtuosa”
dall'assessore alla cultura del I municipio di Roma, Andrea Valeri.
Il
Cinema America, inaugurato nel 1956, fu chiuso nel 1999 e da allora
era rimasto un luogo abbandonato. Nel novembre del 2012 i locali
furono occupati da un gruppo di liceali del quartiere. I ragazzi lo
hanno ristrutturato e riaperto creando anche una biblioteca con i
libri donati dai cittadini (a Trastevere non ci sono biblioteche
pubbliche) e una silenziosa sala studio frequentata dagli studenti
del quartiere. La sala del vecchio cinema è così tornata a vivere
con proiezioni di film, dibattiti e, la domenica, con la diretta
delle partite di calcio della Roma. Le proiezioni dei film, di solito
vecchi classici del cinema, sono state seguite da dibattiti ai quali
hanno partecipato personaggi del calibro di Carlo Verdone, Nanni
Moretti, Paolo Sorrentino, Elio Germano. Nella programmazione di
settembre era atteso anche Toni Servillo.
La
proprietà dell'immobile chiedeva da tempo lo sgombero per procedere
a una ristrutturazione che avrebbe portato alla realizzazione di un
garage e di miniappartamenti di lusso. Poche settimane fa il Cinema
America era stato visitato da Dario Franceschini, ministro dei Beni
culturali, il quale, via twitter, ha scritto dopo lo sgombero
“la prima battaglia i ragazzi del #cinemamerica l'hanno vinta. Gli
atti per il vincolo di destinazione sono già avviati e quindi già
operativi”. Sembra quindi scongiurata la demolizione, anche perché
all'interno del cinema ci sono i mosaici realizzati negli anni
Cinquanta dall'artista Pietro Cascella. A questo punto non sono
chiari i progetti della proprietà, che aveva già chiesto lo
sgombero un anno fa.
Intanto
il quartiere si mobilità insieme a nome del cinema come Paolo Virzì.
Elio Germano (accorso al Cinema America direttamente dal Festival di
Venezia), Daniele Vicari. In una assemblea pubblica è stata lanciata
l'idea di una gestione partecipata del cinema, magari attraverso una
forma di azionariato popolare che consenta l'acquisto della
struttura. Fra i più entusiasti all'idea di un cinema gestito da
attori, registi e cittadini c'è Virzì: “Ci sto, sono già pronto
a staccare i biglietti”.