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giovedì 24 aprile 2025
 
 

Cei: "Fase convulsa e disagio morale"

24/01/2011  Bagnasco avvisa che il Paese è sgomento: "Troppi contribuiscono al turbamento generale". Comportamenti contrari al pubblico decoro e ideali bacati.

“La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica e respira un evidente disagio morale”. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, è tornato ad invitare, citando la Costituzione, chi ricopre cariche politica ad “essere consapevole della misura e della sobrietà”.  E chiede “chiarezza” in modo “sollecito e pacato” nelle “sedi appropriate”. Aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei ad Ancona, non ha mai citato la vicenda giudiziaria che coinvolge il presidente del Consiglio, ma ha parlato della “situazione presente” e ha detto: “Comunque si chiariranno le cose nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsene, né per ritenersi vincitore”: “Troppi, seppur ciascuno a modo suo, contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di legittima confusione”. Dunque è necessario “fermarsi tutti in tempo” e poi “fare chiarezza in modo sollecito e pacato” e “nelle sedi appropriate”.

 Ma soprattutto è necessario, ha rilevato, ascoltare la “voce del Paese”, che “chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell’erica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro”. Bagnasco ha invitato a “non cedere al pessimismo” e a guardare “avanti con fiducia”. Il presidente dei vescovi ha rilevato che “si moltiplicano le notizie che riferiscono a comportamenti contrari al pubblico decoro” e “si esibiscono squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti giudiziari”. Invece la “vita di una democrazia” è intrecciata attorno a “delicati equilibri” e alla capacità “da parte di ciascuno di autolimitarsi, di mantenersi cioè con sapienza dentro i confini invalicabili delle proprie prerogative”. Le preoccupazioni del cardinale sono piuttosto per un clima generale, che definisce “convulsa fase” dove si mescolano “in modo sempre più minaccioso la debolezza etica con la fibrillazione politica e istituzionale” con il rischio che i vari poteri “non solo si guardano con diffidenza, ma si tendono tranelli in una logica conflittuale che perdura ormai da troppi anni”.

Per approfondire
Leggi l'allegato Pdf con il testo integrale della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco.

 Una consistente parte dei timori del cardinale riguarda i giovani, dal punto di vista educativo : “Se si ingannano i giovani, se si trasmettono ideali bacati cioè guasti dal di dentro, se li si induce a rincorrere miraggi scintillanti quanto illusori, si finisce per trasmettere un senso distorcente della realtà, si oscura la dignità delle persone, si manipolano le mentalità, si depotenziano le energie del rinnovamento generazionale”. Nella prolusione Bagnasco ha parlato anche dalla crisi economica, dell’evasione fiscale, delle politiche a favore della famiglia e della libertà religiosa, con una critica alla Lega e agli esponenti del centrodestra che, dopo l’attentato alla chiesa copta ad Alessandria d’Egitto, avevano chiesto una moratoria circa la costruzione di moschee in Occidente e in Italia.  

Nell’allegato Pdf il testo integrale della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco.    

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