"Canta che ti passa". Per Chantal Saroldi, in arte
Chanty, non è solamente
un modo di dire, visto che
la musica l’ha aiutata ad abbattere il muro
di diffidenza che la circondava, quando
anni fa si è ritrovata a essere una ragazza
di colore a Genova.
È stata la sua arte
a destare curiosità, a offrire alle persone
un motivo per interagire con lei, tanto
che oggi è finalmente un’italiana di seconda
generazione perfettamente integrata,
amata e applaudita. Nota per aver partecipato
al talent show di Rai 2 Star Academy,
ma soprattutto per essere salita sul palco
della 65esima edizione del Festival di Sanremo,
Chantal vive in Liguria ma è sempre
in viaggio per concerti, interviste e studi
di registrazione.
- Con una vita così in movimento,
qual è il tuo segreto per restare in
salute?
«Corro per un’ora, almeno tre volte alla
settimana, perché si tratta di uno sport facile
da praticare ovunque: sul lungomare
di Savona, al Parco Sempione di Milano
o intorno all’albergo in cui mi trovo. D’estate
parto presto la mattina, perché amo
quella sensazione di silenzio assoluto e di
tempo quasi sospeso nell’aria, dedicato
solamente a me stessa. Non cerco la forma
fisica perfetta, ma sfrutto questa attività
per avere più fiato quando canto: durante
la corsa, infatti, anche i muscoli coinvolti
nella respirazione si allenano e diventano
più efficienti, aumentando la capacità polmonare.
Per un cantante è essenziale saper
gestire il proprio corpo sotto sforzo».
- Respirare bene ti aiuta anche a controllare
l’emozione?
«Certamente. Le prime lezioni di canto
si basano proprio sulla respirazione diaframmatica,
praticata anche nello yoga: la
maggior parte delle persone inspira nella
maniera scorretta, cioè con il torace e non
con il diaframma. Per respirare bene, invece,
non dobbiamo alzare le spalle, ma
spingere l’aria verso la pancia, sentendo
l’addome che si solleva. Per placare l’ansia,
mi basta sedere per qualche minuto,
inspirare in questo modo e poi espirare
lentamente con la bocca, per venti o trenta
secondi. È un esercizio che tutti possono
fare, a casa o in ufficio, per calmare l’agitazione e lo stress: padroneggiare il
corpo rilassa la mente».
- A tavola sei una buona forchetta?
«Come tutti ho le mie debolezze, ma in generale
sono molto attenta all’alimentazione.
Quando avevo sedici anni, ho scelto di
diventare vegetariana: avevo visto un video
che mostrava come vengono trattati
gli animali prima della macellazione e ho
subito deciso di oppormi a quelle pratiche
crudeli, rifiutandomi di mangiare carne e
pesce. Ovviamente non si tratta di un regime
semplice da seguire, soprattutto per
chi è spesso in viaggio come me, ma con
qualche accorgimento è possibile».
Tipo?
«Per esempio, metto sempre qualcosa in
valigia, una piccola scorta di emergenza a
cui attingere in caso di necessità, e poi ho
imparato ad abbinare bene i cibi per evitare
le carenze vitaminiche o minerali.
Fra i “talloni d’Achille” della dieta
vegetariana ci sono le proteine, che vanno ricercate in alimenti
diversi da quelli animali, come soia,
seitan, cereali, legumi. E poi c’è la questione
del ferro, il cui apporto è essenziale per
evitare affaticamento, insonnia, mancanza
di concentrazione e tanti altri danni fisiologici,
più o meno gravi. Un trucco che
ho imparato per assimilarlo meglio è quello
di consumare nello stesso pasto qualche
alimento che contiene vitamina C: un
bel piatto di broccoli o spinaci può essere
condito con il succo di un limone, una bistecca
di soia è perfetta con un contorno
di peperoni, i legumi si possono insaporire
con il prezzemolo e così via»
- Hai mai avuto problemi?
«Sì, un anno e mezzo fa mi è capitato di
avere livelli di ferro molto bassi, anche
perché mia mamma e mia sorella soffrono
di anemia, per cui esiste una familiarità
che rende sicuramente difficoltosa la mia
scelta vegetariana. Ero sempre stanca, assonnata,
priva di energia e così sono corsa
ai ripari con un integratore naturale. Per
questo, oggi presto molta attenzione agli
abbinamenti alimentari».
- Quali benefici avverti a livello fisico
e mentale?
«Per me quella vegetariana non rappresenta
una dieta, ma una vera e propria educazione alimentare che mi ha consentito
di perdere i chili in eccesso e soprattutto
di recuperare vigore e capacità di
mettermi in moto più in fretta, sin dal risveglio
».
- Hai mai pensato alla possibilità di
diventare vegana?
«Sicuramente sarebbe una scelta più coerente
con la mia linea di pensiero, ma è
inconciliabile con lo stile di vita che conduco.
Non ho regolarità negli orari e spesso
mi trovo in luoghi che non conosco: al
di là di evitare le fonti ovvie di carne, pesce,
uova e latticini, vivere vegano significa
anche stare alla larga dagli ingredienti
di origine animale implicati nelle fasi
di lavorazione dei prodotti. Per esempio,
lo zucchero può essere raffinato con filtri
che derivano da un materiale prodotto
dalla carbonizzazione delle ossa animali,
così come alcune birre vengono sottoposte
a processi di chiarificazione in cui possono essere implicati sangue di bue, colla
di pesce o albumina. Servirebbe troppa
attenzione e, in questo momento della
mia vita, non posso concedermela. Penso
che ciascuno debba trovare la propria dimensione
alimentare, adatta ai ritmi individuali.
L’importante è che l’obiettivo finale
non sia un corpo perfetto, né il senso di
privazione, né tantomeno l’inseguire una
moda: una dieta deve farci stare bene».
- Che rapporto hai con le medicine?
«Cerco di utilizzarne il meno possibile, in
caso di effettiva necessità. Non riempio la
borsa di farmaci e preferisco sempre i rimedi
naturali. Per la gola sfrutto le proprietà
dell’erisimo, conosciuta anche come
“erba dei cantanti”, che ha la capacità
di alleviare le infiammazioni della gola,
in particolare raucedine e abbassamento
della voce. Sempre per le corde vocali uso
un integratore a base di coenzima Q10, un
antiossidante che stimola il sistema immunitario
a contrastare le infezioni».
- Ci sono altri trucchi per prendersi
cura della gola?
«Da buona cantante uso costantemente
la sciarpa per ripararmi dagli spifferi e bevo
molta acqua per idratarmi. Anche l’alimentazione
è importante, perché alcuni
cibi acidi possono causare reflusso gastroesofageo,
che alla lunga infiamma le corde
vocali: pomodoro, bevande gassate,
agrumi, aglio, solo per citarne alcuni. Croce
sopra anche agli alcolici e al fumo, visto
che una vita sana aiuta ad allontanare
qualsiasi danno o malattia. Il benessere
deve essere generale, se pensiamo che addirittura
la schiena curva può influenzare
la voce: una volta, mi è successo di avere
un problema alle corde vocali, che alla
fine si è rivelato il riflesso di una postura
scorretta».
- Parlando di salute interiore, qual è
l’abitudine che ti fa felice?
«Passeggiare con il mio cane Quendal, un
bichon à poil frisé che per me rappresenta
una vera terapia. È incredibile, ma osservarlo
mentre mi aspetta felice alla porta e
con poche pretese, se non una carezza,
mi ha insegnato molto su come andrebbe
guardata ogni giorno la vita».
- Dulcis in fundo, un consiglio di bellezza…
«Truccatevi poco e curate la vostra pelle,
magari con detergenti leggeri a base di acqua
termale. Ma la vera grazia è realizzare
se stessi, diventare quello che vogliamo
essere. Non c’è fascino più grande dell’avere
qualcosa da dire, una personalità, un
carattere. I canoni di bellezza variano nel
tempo e nei luoghi, ma la vera essenza è
un’esclusiva che appartiene solo a noi»