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sabato 26 aprile 2025
 
 

Caso Houellebecq, Elisabetta Sgarbi: «Ho paura ma vado avanti»

15/01/2015  «L’autore è sconvolto per quanto è successo a Parigi e per aver perso in maniera così tragica il suo amico Bernard Maris», dice Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale di Bompiani, che giovedì prossimo pubblica in Italia Sottomissione, il libro dello scrittore francese. «Noi siamo preoccupati ma fieri di essere gli editori del suo libro che non attacca l'Islam ma è un atto d'accusa contro l'Europa stanca di oggi»

«Ho avuto uno scambio di e-mail con Michel Houellebecq. L’autore è giustamente sconvolto per quanto è successo a Parigi e per aver perso in maniera così tragica il suo amico Bernard Maris. Noi siamo preoccupati, certo, ma anche fieri di essere gli editori del suo libro».
Elisabetta Sgarbi è direttrice editoriale di Bompiani, che giovedì prossimo pubblica in Italia Sottomissione, l’ultimo, discusso romanzo dello scrittore francese finito sotto scorta dopo il massacro nella redazione di Charlie Hebdo che gli aveva dedicato una recensione nell’ultimo numero.
«La sicurezza presso Rcs è stata rafforzata, c’è un po’ di timore ma andiamo avanti», spiega Sgarbi, «la sede parigina di Flammarion è stata evacuata e d’accordo con l’autore hanno deciso di sospendere la promozione del libro e la campagna di comunicazione».  

La copertina del libro che uscirà giovedì 15 gennaio
La copertina del libro che uscirà giovedì 15 gennaio

Una decisione giusta, secondo Sgarbi, perché, spiega, «è in corso una strumentalizzazione mediatica fortissima. Il libro, che è un romanzo molto acuto, rischia di essere esaltato o condannato oltre misura da parte di chi non lo ha neanche letto». In Sottomissione, Houellebecq immagina una Francia governata nel prossimo futuro da un partito musulmano. La vicenda infatti è ambientata nel 2022, quando il socialista Francois Hollande ha appena terminato il suo secondo mandato all'Eliseo, dopo aver battuto nel 2017 la leader di estrema destra Marine Le Pen, e la Francia deve tornare alle urne per scegliere il nuovo presidente. Arrivata al ballottaggio, la leader del Front National si confronta con Mohammed Ben Abbes, leader di “Fraternitè musulmane”, un partito islamico inventato da Houellebecq. Sarà quest'ultimo a vincere le elezioni e a governare il Paese.

«Non è un romanzo satirico e con le vignette satiriche di Charlie Hebdo non c’entra nulla», precisa Sgarbi. «È un coraggioso atto d’accusa non contro l’Islam ma contro l’Europa spompata, stanca, senza valori e senza più la forza di difendere le proprie libertà democratiche. Semmai la levata di scudi l’avrebbero dovuta fare l’Occidente non certo gli islamici».

Cappello a punta, nasone, sguardo stralunato e sigaretta in mano, il ritratto di Houellebecq campeggia a tutta pagina sull’ultimo numero di Charlie Hebdo che  lo immagina ironicamente come un mago che predice il futuro. A firmare la recensione l'economista ed editorialista Bernard Maris, ammazzato dai terroristi e amico dello scrittore. «Non è un caso se il romanzo è stato paragonato a 1984 di Orwell», dice Sgarbi, «ho deciso di acquistare i diritti editoriali prima ancora che esplodessero le polemiche in Francia proprio perché mi sembrava un’analisi molto lucida. La sua capacità di narrare eventi tragici e inserirli in un contesto è eccellente. Purtroppo la realtà ha sopravanzato in maniera terribile ogni immaginazione».

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