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lunedì 10 febbraio 2025
 
Egoismo
 

«Prese a sputi da un ladro per aiutare la vittima. E nemmeno un grazie»

25/05/2022  «Mia nipote e un'amica hanno tentato di intervenire durante uno scippo, avvertendo una signora del tentativo di due malfattori di sfilarle il portafogli. Ne hanno ricavato solo un assalto personale, senza nessun ringraziamento, nell'indifferenza totale dei presenti. Mi chiedo se siano tutti così cattivi o c'è ancora speranza...»

Non ho figli, ma sono zia di una magnifica ragazza di 17 anni che, nei giorni scorsi, mi ha raccontato quanto le è accaduto tornando da scuola in metropolitana con una sua amica.

Una signora era in difficoltà nel trasportare un bambino col suo passeggino. Un ragazzo si è offerto di aiutarla, ma era per distrarre la signora: infatti un altro ragazzo suo complice, nel frattempo, stava sottraendo il portafogli dalla borsa della signora. L’amica di mia nipote l’ha notato e si è messa a gridare per attirare l’attenzione della signora. Il ladro si è voltato verso di lei e le ha sputato in faccia. Mia nipote è intervenuta per difendere la sua amica e il ladro ha sputato anche a lei e poi è andato via indisturbato col suo compare.

Spaventate, anche le due ragazze si sono allontanate. Il tutto nell’indifferenza totale delle persone: nessuno è intervenuto. Neppure la signora che stava per essere derubata, che non le ha nemmeno ringraziate né degnate di uno sguardo. È questo che le ha ferite, anche più del brutto gesto del borseggiatore. Mia nipote ha sentito tanto schifo, ma soprattutto rabbia e tristezza. Ha fatto amare riflessioni sulla malvagità e l’egoismo delle persone. Io l’ho esortata a provare anche a pensare in modo diverso, perché non tutte le persone sono così. Ma in cuor mio un po’ le ho dato ragione.

DANIELA

— Cara Daniela,le azioni coraggiose di queste due adolescenti smentiscono le “amare riflessioni” che hai riportato. Immagino però il triste stupore di tua nipote e della sua amica di fronte alla freddezza e al disinteresse delle persone presenti. Adulti pavidi, timorosi delle possibili reazioni dei due borseggiatori, sordi al coraggio manifestato dalle due ragazze. Oppure insensibili e distaccati. O talmente concentrati sulle proprie cose da non accorgersi di quanto avviene attorno a loro.

E queste due ragazze hanno fatto esperienza, forse per la prima volta, di come l’animo umano non sia spontaneamente buono e generoso. Hanno capito, con sensibilità, come questa indifferenza sia il terreno fertile da cui possono germinare la prevaricazione e la violenza. Perché non vogliamo vederle, ci infastidisce che esistano. Siamo pronti a commuoverci per le immagini delle persone colpite dalla guerra così come per un cucciolo di animale maltrattato. Reazioni del pari emotive e superficiali. Basta che questi fatti avvengano lontano da noi.

Che non ci facciano sentire la paura che ci prende quando entriamo davvero in contatto con il male. Che non turbino la nostra quotidianità e la nostra coscienza, appagata dai nostri buoni sentimenti. Per questo, quando il male, anche in piccolo formato, irrompe nella vita di tutti i giorni, come di fronte a un taccheggio in metropolitana a cui si oppongono istintivamente due ragazzine, preferiamo voltarci dall’altra parte. Per continuare a illuderci che non ci sia nulla che possa incrinare la superficie lucente della nostra quotidianità e la nostra inconsistente felicità.

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