Che cosa ci permette di dedurre l’Antico Testamento su ciò che pensavano dell’aldilà gli ebrei vissuti prima di Gesù? - Bruno M.
Nelle Sacre Scritture ebraiche (tutte contenute nel nostro Antico Testamento) si parla poco di resurrezione e/o di una vita dopo la morte: questa è pensata per lo più come un’esistenza umbratile nello Sheol (luogo sottoterra), mentre la salvezza è rappresentata soprattutto dall’azione di Dio che interviene a liberare il suo popolo e a donargli prosperità e benedizione in questa vita. La dottrina della resurrezione fa capolino in scritti biblici relativamente tardivi; le prime chiare attestazioni si trovano nei capitoli 24-27 di Isaia, in Daniele 12,1-3 (la resurrezione dei giusti), in Ezechiele 37 (ma qui si tratta soprattutto di un’immagine di rinascita della nazione e non come resurrezione finale dei singoli). Il tema tuttavia è presente in altri scritti giudaici non canonici come 4Esdra, 1Enoch e 2Baruc; poi andrebbe menzionato l’importante testo di 2Maccabei 7 (canonico per il nostro Antico Testamento), in cui si nota come proprio l’esperienza dei martiri giudei aveva spinto la riflessione sul tema della resurrezione.