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venerdì 31 marzo 2023
 
Scuola
 

Esami di Maturità: «Che dramma il ritorno delle prove scritte»

17/02/2022  Dopo due anni di pandemie e svariate quarantene come saranno adesso gli esami di fine anno? In presenza e con una prova scritta da sostenere. I docenti avrebbero dovuto avvertire per tempo i ragazzi di questo cambiamento o è un modo per tornare, quasi, alla normalità?

Ho due nipoti che quest’anno finiranno uno la terza media e l’altra la quinta superiore. L’altro giorno mi hanno detto che quest’anno gli esami saranno di nuovo in presenza e ci saranno le prove scritte. Il ragazzo della terza media l’ha presa bene e senza troppi drammi, la grande invece non le dico le polemiche e la contestazione. Io ho cercato di farla ragionare, però poi mi sono domandata se davvero non sarebbe stato più giusto, dopo questi anni così difficili, avvertirli con maggiore preavviso dei cambiamenti. GLORIA—

C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico, si potrebbe dire parafrasando il Pascoli della poesia L’aquilone. Parole che mi sono venute in mente appena ho appreso le novità di quest’anno sugli esami di Stato. Sì, sono tornati gli scritti agli esami di terza media e di maturità. Una novità? Non direi proprio, piuttosto un ritorno alla normalità. È quindi una notizia che lascia sorpresi fino a un certo punto: infatti che ci sarebbe stato lo scritto di Italiano era quasi una certezza, la seconda prova un po’ meno.

Ma andiamo con ordine. Esame di terza media: due scritti, uno di Italiano e l’altro per accertare le competenze logico-matematiche, poi l’orale, un colloquio in cui si vaglieranno anche le competenze linguistiche e di Educazione civica. Si torna all’antico, si torna in presenza, si riprende da dove si era lasciato due anni fa prima della pandemia. Diverso e più contestato, come tu stessa cara Gloria sottolinei nella tua lettera, il ritorno a una seminormalità per quanto riguarda l’esame di Stato conclusivo del percorso di studio.

Si prevedono due scritti, Italiano e una seconda prova che varierà a seconda dell’indirizzo di studio, poi un orale che non prevederà più un progetto scritto pluridisciplinare proposto dal candidato ma il ritorno a un orale, sì pluridisciplinare, ma sulla base di un documento fornito dalla commissione Il tutto si conclude con l’accertamento delle competenze acquisite nel percorso di alternanza scuola lavoro (Pcto - Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) e di Educazione civica. Seminormalità e novità, dicevo, perché se lo scritto di Italiano era dato per sicuro già dall’inizio dell’anno, la novità sarà la modalità della seconda prova.

Per venire incontro agli studenti, infatti, sarà predisposta dalla commissione d’esame e in particolare dal docente della materia, il quale sa esattamente ciò che è stato fatto nel corso dell’anno. Quindi non una seconda prova nazionale, uguale per tutti, decisa dal Ministero sulla base dei programmi previsti, che avrebbe potuto essere molto insidiosa viste le complessità che le scuole hanno dovuto affrontare.

Nonostante ciò, cara Gloria, tanto è bastato per far arrabbiare molti studenti che speravano almeno ancora per quest’anno di non avere scritti. A essere onesti, al loro fianco sono scesi anche alcuni presidi e insegnanti che si sono detti perplessi per la tardiva comunicazione delle scelte e questo, in un certo senso, si può condividere. Le regole del gioco si decidono all’inizio dell’anno, per permettere una programmazione delle prove, soprattutto tenendo conto degli anni particolari che questi studenti hanno affrontato. I maturandi 2022 infatti sono stati costretti, speriamo primi e ultimi, ad affrontare una pandemia e tre anni di Dad nel corso del loro triennio di studi superiori

 
 
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