Dio onnisciente sa cosa farò io e tutti noi, chi avrà la vita o la morte eterna. Che senso ha un Dio che sa tutto di noi? Mi sembra un Dio senza sorprese, monotono. Italo T.
Premesso che un Dio che non sa tutto non sarebbe il vero Dio, bisogna aggiungere che in lui non esiste un prima e un poi, perché queste dimensioni del tempo sono proprie degli esseri storicamente determinati: la conoscenza di Dio appartiene all'eternità. Pertanto se gli attribuiamo una sorta di pre-scienza ciò è solo rispetto alla nostra esistenza storica, che si esplica nella temporalità. Inoltre, nel creare l'uomo con il dono della libertà, Dio corre il rischio di essere da lui rifiutato ed è tanto rispettoso delle nostre scelte da non intervenire per modificarle, mentre è tanto compassionevole da offrirci, finché siamo in questa vita, la possibilità di redimerci e di convertirci a lui e al suo progetto di amore. Proprio quest'avventura d'amore che Dio ha deciso di vivere in rapporto all'umanità fa sì che non possiamo pensare a una sorta di monotonia divina, dove il suo eterno presente sarebbe caratterizzato da una noia mortale. Il Dio che Gesù Cristo è venuto a rivelare è amore in sé e quindi è vitalmente dinamico nella sua realtà più profonda, tanto che Benedetto XVI nella sua prima enciclica, seguendo lo Pseudodionigi, ha potuto affermare che egli è agape ed eros nella sua propria natura e che il suo rapportarsi alla nostra storia è espressione di questa sua passione profonda.