Chi è Dio? Su questa domanda il Papa ha impostato l’udienza generale parlando di Maria Maddalena e delle altre donne che erano tristi perché Gesù era morto. Bergoglio ha risposto che Dio “non è inerte”, anzi è “un sognatore” che “sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione”. Gesù insomma uno che si adatta al mondo, tollerando che in esso perdurino la morte, la tristezza, l’odio, la distruzione morale delle persone”. Il Papa ha spiegato che nelle settimane successive alla Pasqua si incontrano personaggi che soffrono per quella morte. E ha parlato di Maria Maddalena, la prima ad arrivare al sepolcro con gli unguenti profumati: “Nel suo tragitto verso il sepolcro si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”.
Maddalena, ha spiegato il Papa, non è donna di “facili entusiasmi”: “Dopo la prima visita al sepolcro, lei torna delusa nel luogo dove i discepoli si nascondevano; riferisce che la pietra è stata spostata dall’ingresso del sepolcro, e la sua prima ipotesi è la più semplice che si possa formulare: qualcuno deve aver trafugato il corpo di Gesù”. Così, rileva Bergoglio, “il primo annuncio che Maria porta non è quello della risurrezione, ma di un furto che ignoti hanno perpetrato, mentre tutta Gerusalemme dormiva”. Poi “i Vangeli raccontano di un secondo viaggio della Maddalena verso il sepolcro di Gesù. Questa volta il suo passo è lento, pesantissimo. Maria soffre doppiamente: anzitutto per la morte di Gesù, e poi per l’inspiegabile scomparsa del suo corpo. E’ mentre sta china vicino alla tomba, con gli occhi pieni di lacrime, che Dio la sorprende nella maniera più inaspettata”.
Ma lei soffre troppo per accorgersi perfino dei due angeli e nemmeno si insospettisce vedendo un uomo alle sue spalle che pensa sia il giardiniere. Scopre tutto ciò, quello che il Papa chiama “l’avvenimento più sconvolgente della storia umana” quando “finalmente viene chiamata per nome: ‘Maria!'”. Qui il Papa ha esclamato davanti ai fedeli in piazza san Pietro: “Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto sia avvenuta in un modo così personale! Che c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, che si commuove per noi, e ci chiama per nome”. La lezione che si può trarre è che “ci sono tante persone che cercano Dio; ma la realtà più prodigiosa è che, molto prima, c’è anzitutto Dio che si preoccupa per la nostra vita, che la vuole risollevare, e per fare questo ci chiama per nome, riconoscendo il volto personale di ciascuno”. Il cambiamento, anzi la “rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna”, comincia “con un nome”. Bergoglio ha invitato a riflettere su questo fatto: “Provate a pensare anche voi in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: ‘Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!'”.