Dal papà Mattia, la piccola Emma Torre ha ereditato la capacità di arrivare dritta al cuore della gente, stemperando con l’ironia ogni possibile accenno di retorica. Così ieri sera la dodicenne, figlia dello sceneggiatore e regista scomparso nel 2019 dopo una lunga malattia, accompagnata dalla mamma Francesca ha commosso il Teatro Delle Vittorie e i milioni di spettatori che la seguivano da casa, ritirando il David di Donatello vinto dal papà, autore della sceneggiatura del film Figli. “Complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c’è più”, ha detto la bambina ringraziando le tante persone che le sono state vicine.
“Dedico il premio al mio fratellino Nico che mi fa ammazzare dalle risate e a mia mamma che non si arrende mai. Questo film parla di famiglie sole e bambini che nascono, ringrazio le ostetriche e i medici che non fanno volare via le persone. Bravo papà”.
Mentre parlava, le telecamere hanno inquadrato un commosso Valerio Mastandrea, protagonista di Figli insieme a Paola Cortellesi, ma soprattutto grande amico di Mattia Torre, con cui ha collaborato a lungo in teatro e in Tv. E’ stato lui il protagonista di La linea verticale, strepitosa serie (si può recuperare su Rai Play), fortemente autobiografica, che racconta la degenza di uomo in ospedale colpito da un tumore. Un storia simile a un altro film presente tra i canditati di ieri sera, Cosa sarà e che non ha caso è stato dedicato proprio a Mattia Torre. Presente in sala, e anche lui visibilmente emozionato, il protagonista Kim Rossi Stuart.
Il film Figli invece, per il precipitare delle condizioni di salute di Torre, era passato nelle mani di Giuseppe Bonito, già aiuto regista in Boris, serie per cui Torre si è fatto conoscere, collaborando poi a lungo anche con Serena Dandini in Tv.