L’onore e l’onere di celebrare i funerali di Stato della regina Elisabetta II, i primi per un sovrano a Westminster, da 262 anni quando morì Giorgio II spetta al reverendo David Hoyle, 57 anni, che il 16 novembre 2019 è diventato – carica di nomina della regina, capo della Chiesa anglicana - il 39° Decano dell’abbazia più prestigiosa d’Inghilterra, con il compito di sovrintendere alla vita spirituale della chiesa e di guidarne la comunità. Hoyle ha studiato storia e poi teologia al Corpus Christi College di Cambridge, per poi conseguire il Phd, un dottorato di ricerca, di qui il titolo di dottore che si cumula a quello religioso di very reverend, molto reverendo, con una tesi sulle ultime fasi della Riforma in Inghilterra.
Formato per il ministero presso il Ripon College, Cuddesdon, è stato curato della Chiesa del Buon Pastore, Cambridge, dal 1986 al 1988, per poi passare come cappellano, poi decano di cappella e infine fellow del Magdalene College di Cambridge, dove è stato direttore degli studi di teologia. Nel 1995 è diventato vicario della Christ Church, Southgate a Londra, prima di trasferirsi a Gloucester nel 2002 come direttore del ministero e canonico residente della Cattedrale di Gloucester. Dal 2010 al 2019 David Hoyle è stato decano di Bristol.
David Holyle, come si legge sul curriculum ufficiale dell’abbazia, è particolarmente interessato alla formazione teologica, ha scritto libri sul ministero e sulla dottrina e ha maturato una vasta esperienza nella direzione delle scuole. Durante il ministero a Bristol, è stato coinvolto nel dibattito sulla schiavitù transatlantica e nella gestione delle opere di carità e si è occupato di dottrina sociale. È stato presidente del Collegio dei decani dal 2018 al 2020. Al di fuori del suo ministero non nasconde l’interesse per la letteratura e l'arte e ama camminare.
Nel 2020 è stato insignito del Mbe (il più eccellente ordine dell’impero britannico), un’onorificenza cavalleresca riservata a chi si sia distinto per meriti artistici, scientifici o sociali. Lo stesso reverendo Hoyle ha dichiarato alla Cbs che la stessa regina, fervente anglicana, prima di morire, ha avuto modo di fargli percepire «Quanto l’Abbazia di Westminster fosse importante per lei e quanto vi fosse legata: era la chiesa in cui si è sposata e in cui è stata incoronata», nonché quella in cui ha dato l’ultimo saluto alla regina madre nel 2002 e al marito il principe Filippo di Edimburgo, scomparso nel 2021 quasi centenario.
La cerimonia dei funerali di Stato, officiata a Westminster a partire dalle 11 del 19 settembre, è preparata nei minimi dettagli e definita dal protocollo stilato da Buckingham Palace. Voluta dalla regina anche per le sue dimensioni, che consentono di ospitare fino a 2.000 persone, l’Abbazia sarà aperta soltanto agli invitati, tra cui un centinaio di capi di Stato da tutto il mondo (esclusi russi e bielorussi). A rappresentare Papa Francesco e la Santa sede, sarà l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario peri i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.
La complessità che la visibilità e questa concentrazione di autorità danno all’evento, hanno indotto il Washington Post l’evento a definire la cerimonia «il peggiore incubo» di ogni addetto alla sicurezza. Tanto più che la visibilità sarà amplificata dalla diretta Tv che ne farà uno degli eventi più seguiti della storia in tutto il pianeta. I comuni cittadini potranno rendere omaggio alla regina fino alle 6.30 di lunedì 19, il resto della cerimonia sarà appannaggio delle autorità. Al termine del rito che includerà un sermone dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, la sovrana sarà sepolta a Windsor, nella Cappella di San Giorgio dove riposano i suoi genitori la sorella e il marito.