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giovedì 16 gennaio 2025
 
Il personaggio di The Walk
 

Chi è Philippe Petit, il funambolo di The Walk

05/04/2018 

Philippe Petit nel 2009 ebbe l'onore di ritirare il premio Oscar al Miglior Documentario insieme al regista James Marsh per Man on Wire - Un uomo tra le Torri, che ricostruisce con materiali d'epoca. testimonianze e rari filmati le vicende narrate anche da The Walk (foto Ansa)i
Philippe Petit nel 2009 ebbe l'onore di ritirare il premio Oscar al Miglior Documentario insieme al regista James Marsh per Man on Wire - Un uomo tra le Torri, che ricostruisce con materiali d'epoca. testimonianze e rari filmati le vicende narrate anche da The Walk (foto Ansa)i

Due anni fa il funambolo Philippe Petit era stato ospite alla Festa del cinema di Roma in occasione della presentazione di The Walk, il film che stasera Rai 3 trasmette in prima Tv e che racconta la sua impresa del 1974, quando attraversò su un filo le Torri Gemelle.  68 anni, dieci libri all'attivo, tra cui uno sulla creatività, uno sul borseggio e uno sulla prestidigitazione. Ecco cosa aveva detto in quell’occasione.

Sotto il letto di Petit... "C'è la mia scatola rossa dei sogni. Lì ci sono i miei progetti. Tra questi un'impresa all'isola di Pasqua con i Rapa Nui che mi danno un'ispirazione mistica".

Il funambolismo "non sarà mai uno sport. Lo sport lo si fa per divertimento, per competere, non ha la profondità di un'arte. Io faccio teatro nel cielo. E questo in solitudine.In qualunque artista che si appassioni alla propria arte c'è sempre solitudine. È importante essere soli".

Dell'attore che lo ha interpretato nel film The Walk, Joseph Gordon-Levitt: "Ho voluto che venisse da me anche se avevamo solo otto giorni per allenarci. Inizialmente ho solo tracciato una riga a terra per farlo allenare, una cosa anche più difficile perché una linea morta non può rendere l'idea di cosa è il funambolismo. Comunque dopo solo otto giorni è riuscito ad attraversare una corda lunga trenta metri".

Paura? "Non provo mai paura. Sono troppo concentrato, quando sono sulla fune trasporto con me la mia vita, sono fatto così". Sulla sua impresa, ripetuta ben otto volte ad un'altezza di circa 400 metri, spiega: "Una volta finita la prima traversata non volevo ancora festeggiare. Mi ero servito solo per saggiare la corda. Mi sentivo come un re, elegantissimo seduto sul suo trono - dice l'artista parlando del suo essersi disteso al centro della corda -. Poi ho visto di sotto il pubblico e non volevo deluderlo e così in 45 minuti ho attraversato il filo otto volte".

Il cavo è per lui qualcosa di importante: "E' come un animale vivo, una curva catenaria, mai davvero retta ma piuttosto un sorriso che unisce i due posti e allo stesso tempo unisce le persone che vivono in quegli stessi luoghi".

Come è arrivato a fare il funambolo? "E' stata una cosa del tutto naturale. Ho cominciato a fare i giochi di magia, poi ho fatto il giocoliere e alla fine sono arrivato al funambolismo per una naturale evoluzione".

IL LIBRO CHE RACCONTA LA STORIA VERA

Toccare le nuvole | Philippe Petit italiani | TEA su Sanpaolostore.it

Il racconto appassionante di un'impresa divenuta leggendaria

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