logo san paolo
venerdì 29 settembre 2023
 
Francia
 

Chi erano i tre sportivi francesi scomparsi in Argentina

10/03/2015  La nuotatrice che aveva vinto tutto e aveva lasciato tutto, la velista sopravvissuta che sfidava gli oceani, il gigante triste della box. La vera storia di Camille Muffat, Florence Arthaud e Alexis Vastine, morti durante le riprese di un programma Tv.

Florence Arthaud (Reuters).
Florence Arthaud (Reuters).

"Era un tizio talmente vivo che non posso crederlo morto". Così si esprimeva Hemingway una volta appresa la scomparsa dell'amico Robert Capa. Capa, l'incarnazione stessa del fotogiornalismo "senza macchia e senza paura",  non aveva timore del pericolo, non ne aveva mai avuto.
Cos
ì come affrontavano la vita con energia e coraggio i tre celebri sportivi periti ieri, nella inspiegabile collisione fra due elicotteri avvenuta nel nord dell'Argentina, durante le riprese di un nuovo reality show, "Dropped", che avrebbe dovuto andare in onda su TF1 durante l'estate prossima.

Oggi la Francia intera vive pi
ù o meno la stessa emozione, lo stesso sconcerto e lo stesso dolore che provò Hemingway dopo il decesso del fotoreporter temerario. Fra le vittime infatti, oltre ai due piloti argentini e a cinque membri della produzione tv, figurano tre personaggi fra i più amati nel mondo dello sport d'oltralpe. Florence Arthaud, 57 anni, era una delle rare figure femminili ad aver trovato uno spazio in prima fila nella vela. Nel 1990 vinse, prima e unica donna,  la leggendaria regata della Route du Rhum. Nella notte, dal molo di Pointe à Pitre in Guadalupa, il pubblico vide affiorare dal buio lo scafo dell'imbarcazione di Florence. In quel preciso momento la navigatrice, cresciuta coi libri di Bernard Moitessier e di Eric Tabarly, entrò nella leggenda. La "fidanzatina dell'Atlantico" così' come era soprannominata, aveva già sfidato la morte in un paio di occasioni: un pauroso incidente stradale occorso a soli diciassette anni, quando rimase a lungo in coma e trascorse mesi in ospedale, poi quella notte terribile nel 2011, quando cadde fuori bordo a Capo Corso, su di lei solo una torcia elettrica e un telefono a tenuta stagna con cui riesci' a chiamare i soccorsi che la salvarono in extremis, dopo ore trascorse nell'acqua gelida. L'amore per il mare fu più forte delle paure e Florence continuo' a navigare. Qualche anno fa, si ritiro' dalle regate: era diventato sempre più complicato trovare gli sponsor per finanziare un nuovo trimarano con cui affrontare altre sfide.  Si trasferí  in una casetta con vista sul Mediterraneo in un quartiere pittoresco di Marsiglia, dove oggi i vicini la ricordano con le lacrime agli occhi.

Alexis Vastine ha impersonato invece suo malgrado il ruolo dell'eroe tragico. Era un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri da angelo triste, stava uscendo da una lunga depressione dopo le contestatissime decisioni di arbitraggio che gli avevano sbarrato la strada verso l'oro olimpico in ben due occasioni: i Giochi di Pechino e poi Londrta nel 2012. La sorte sembrava accanirsi su di lui: proprio mentre stava uscendo dal lungo tunnel depressivo, segnato dall'alcol, e aveva ripreso a allenarsi per continuare a inseguire il sogno olimpico a Rio de Janeiro, il giovane sportivo appena due mesi fa perdeva in un incidente stradale la sorella C
écile, 21 anni. 

Diverso invece il percorso di Camille Muffat. Fisico scultoreo, imponente, Camille svettava sulle rivali.  Aveva vinto tutto ai Giochi Olimpici di Londra. Prima di lei, in Francia, solo le nuotatrici Micheline Ostermeyer e Laure Manadou avevano ottenuto tre medaglie in un 'unica edizione (oro nei 400 metri in stile libero, argento nei 200 metri e bronzo nella staffetta). Nel luglio scorso, ancora giovanissima, Camille decide di ritirarsi. "Lascio il nuoto, voglio cominciare a vivere" avrebbe detto al suo allenatore. Quasi un
 presagio, come se qualcosa in lei dicesse che la sua esistenza dorata avrebbe avuto una fine prematura e tragica.

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo