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«Però è umile...». La virtù che conta

17/06/2021  È umile chi è riconciliato con la propria fragilità: riconosce di essere una persona che può sbagliare. La riflessione del teologo Gaetano Piccolo

In occasione della giornata del Sacro Cuore di Gesù mi è stato chiesto di parlare a un gruppo di sacerdoti. Preparandomi per quell’incontro, pensavo al fatto che alcuni atteggiamenti o virtù, come dicevano gli antichi, non sono più molto di moda. L’umiltà, per esempio, è una parola che sentiamo per lo più in riferimento ai santi o a figure letterarie, ma difficilmente è una caratteristica che attribuiamo alle persone o che ci aspettiamo di vedere. Oggi va di moda, anche tra i preti, la figura del manager, dell’organizzatore, dell’attivista. Parliamo di un prete umile quasi per dire che non ha molte altre qualità, ma almeno non si vanta! Eppure quando Gesù ci chiede nel Vangelo, esplicitamente, di imparare da lui, fa riferimento proprio a queste qualità: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore». La celebre immagine del Sacro Cuore del Batoni (qui accanto), purtroppo considerata da alcuni ormai solo devozionistica, presenta Gesù che offre il suo cuore. Forse per capire l’umiltà bisogna partire proprio da lì: una persona umile ha il cuore per gli altri, è decentrata, non è ripiegata su di sé. La persona umile non è allora uno che cerca continuamente di correggersi, di migliorarsi, di lavorare su di sé, perché questa persona correrebbe il rischio di mettere comunque al centro il proprio io. La persona umile, come diceva Doroteo di Gaza, un antico monaco, è quella che accusa se stessa. La persona umile, prima di prendersela con gli altri, prima di attribuire agli altri la responsabilità, prima di fare la vittima delle circostanze, riconosce il proprio errore. Anche quando apparentemente non è evidente, tutto quello che accade ci riporta sempre davanti a un’inevitabile realtà: siamo peccatori. Non vuol dire che siamo sempre colpevoli di quello che accade, ma la vita, anche quando subiamo un’ingiustizia, può essere un momento in cui fare memoria dei nostri errori. La persona umile non dimentica mai che ha sbagliato e potrebbe sbagliare ancora. È umile chi è riconciliato con la propria fragilità: può riconoscere di essere una persona che sbaglia, senza la tentazione di occultare la verità su di sé. La persona superba è invece quella che non ammette mai che può sbagliare, ha paura che la propria immagine vada in frantumi, la persona superba è infatti una persona insicura. Ci auguriamo allora che in questo tempo di cambiamenti anche l’umiltà possa tornare nuovamente di moda.

 
 
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