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Siamo disposti a prendere la nostra croce?

25/03/2021  Prendere su di noi la croce vuol dire fare nostro lo stile di Gesù: umiltà, mitezza, perdono e dono di sé. La riflessione del teologo Gaetano Piccolo

Le parole più grandi, anche quella delle fede, rischiano molto spesso di essere quelle più svuotate e incomprese. La Pasqua ci mette davanti alla croce, ci chiede di guardarla, ci chiede di accoglierla come un passaggio verso la vita. Nel linguaggio ordinario usiamo però questa parola “croce” senza capirne forse bene il senso fino in fondo. Alcuni infatti dicono, a volte anche ironicamente, che bisogna abbracciare la propria croce. Me lo diceva ultimamente un simpatico signore riferendosi alla propria moglie, come per dire che a volte l’altro diventa un peso da portare inevitabilmente. Ma in questo caso la croce verrebbe a essere qualcosa di diverso dalla speranza che invece non può affatto essere esclusa dalla croce. Altre volte usiamo l’espressione mettere in croce per dire che non diamo tregua a qualcuno, lo rendiamo oggetto della nostra avversione, lo rendiamo bersaglio delle nostre cattiverie. Tutto questo però contrasta con le parole che Gesù usa, a proposito della croce, durante la sua vita parlando ai discepoli. In alcuni momenti significativi del Vangelo, Gesù invita infatti a rinnegare se stessi, prendere la propria croce e seguirlo. Sono tre verbi che possono illuminare il nostro cammino e donarci una comprensione nuova della croce. Gesù contrappone la croce al proprio io, come a dire che devo scegliere tra la mia logica e quella della croce, tra l’affermazione delle mie idee e il riferimento alla croce come criterio delle mie scelte. Solo così si può diventare discepoli e seguire Gesù. Prendere su di noi la croce vuol dire quindi assumere, cioè fare nostro, lo stile di Gesù, innanzitutto la mitezza e l’umiltà, il perdono e il dono di sé. Sì, effettivamente è difficile prendere la propria croce ogni giorno, più difficile di quello che credevamo, perché prendere la croce ogni giorno vuol dire fare le proprie scelte alla luce del Vangelo. La croce è la logica del Vangelo perché indica un modo di vivere: prendere la croce signica sprecare la propria vita per gli altri, senza aspettarsi il contraccambio, significa perdonare le offese anche quando ci mettono in croce, significa fidarsi di Dio anche nel silenzio, quando le risposte non arrivano. Ecco, adesso forse possiamo vivere con più consapevolezza la Pasqua, decidendo se vogliamo essere discepoli di Gesù passando attraverso la croce.

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