La massoneria determina le politiche di molti Paesi. Ma non è in contrasto con le regole della Chiesa cattolica? Andrea R.
La Chiesa non ha modificato i testi di condanna della massoneria. Vi è per esempio l’enciclica di Leone XIII, Humanum genus, del 20 aprile 1884, che la condanna in modo forte. È bene ricordare che essa era allora in alcuni Stati la vera nemica della Chiesa. La Congregazione per la dottrina della fede il 26 novembre 1983 ha ribadito le condanne nella “Dichiarazione sulla massoneria”, per rispondere a chi chiedeva delucidazioni, notando che il nuovo Codice di diritto canonico non ne parla in modo esplicito. Rimane, quindi, il giudizio negativo. La ragione è chiara: contiene princìpi inconciliabili con la dottrina della Chiesa. Non va, però, dimenticato che esiste una forma di massoneria che utilizza mezzi anche illegali per raggiungere il proprio scopo (vedi la P2), e una forma ben diversa, che rappresenta un’associazione di aiuto reciproco fra gli aderenti, dato alla luce del sole e senza illegalità. Per questo, in genere, si tende a parlare della massoneria solo in certe occasioni. Quanto all’appartenenza, è sempre difficile fare nomi. In molti elenchi figurano anche Pio IX e molti cardinali. Credo sia fuori luogo fornire elenchi senza prove. Si tratta di accuse infondate da cui è bene astenersi.