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Chiesa, il futuro è famiglia

23/06/2022  Firmando la prefazione al documento vaticano Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale papa Francesco chiede di accompagnare le coppie in un itinerario molto più ampio

Cari amici lettori, il numero che avete in mano porta la data del 26 giugno, giorno in cui ha luogo in piazza San Pietro il X Incontro mondiale delle famiglie. Al tema famiglia papa Francesco ha dedicato molta attenzione, a partire dai due sinodi del 2014 e 2015, dall’esortazione apostolica Amoris laetitia, fino alla recente prefazione al nuovo documento vaticano Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale, di cui i media laici hanno ripreso (quasi) solo l’invito a proporre il valore della castità prematrimoniale. Sappiamo che il tema famiglia oggi è complesso, poiché si confronta con una mentalità sociale e culturale che viaggia su binari ben diversi dalla tradizione cristiana.

Il Papa – e in generale i pastori – son ben consapevoli di questa atmosfera secolarizzata. Il documento – e la prefazione firmata da papa Francesco – risponde a questa sfida enorme, visibile nel calo vistoso delle richieste di matrimonio, nelle cause di nullità matrimoniale, con la proposta «di un itinerario catecumenale per il matrimonio». Qualcosa di analogo a quello che avveniva nella Chiesa antica in preparazione al Battesimo, con un tempo adeguato per «una formazione alla fede e un accompagnamento nell’acquisizione di uno stile di vita cristiano, specificamente rivolti alle coppie» (n. 5).

Insomma, per dirla in breve, la Chiesa è chiamata ad accompagnare chi si avvicina al sacramento non solo nell’immediato ma molto tempo prima e anche successivamente al sacramento, percorrendo «con loro [le coppie, ndr] la strada che li conduca ad avere un incontro con Cristo… e a fare un autentico discernimento della propria vocazione nuziale» (n. 5). Accompagnare: non essere assenti. Nella prefazione papa Francesco sottolinea l’importanza di «dedicare tempo» a questo percorso ampliato comprendente diverse tappe (preparazione remota, prossima e immediata al matrimonio; celebrazione delle nozze; accompagnamento nei primi anni di matrimonio): la Chiesa attualmente dedica diversi anni alla preparazione dei candidati al sacerdozio, ma solo alcune settimane a quanti si preparano al matrimonio. «Una così grande differenza di trattamento non è giusta», scrive. Dopo tutto, constata il Pontefice, le coppie sono la stragrande maggioranza dei fedeli, colonne portanti della vita ecclesiale e sociale.

Si avverte qui la proposta di un nuovo paradigma che richiederà tempo per essere assorbito e tradotto in proposte pastorali conseguenti – lo stesso Papa afferma che «non si tratta di “formule magiche” che funzionino automaticamente. È un vestito che va “cucito su misura” per le persone che lo indosseranno». E soprattutto trapela la preoccupazione di risvegliare la fede, cammino in cui si deve collocare e far crescere il matrimonio. Del resto, in molte cause di nullità matrimoniale emerge che mancava un elemento essenziale al sacramento: la fede. Il documento, in apertura, cita san Basilio: «Prima bisogna diventare discepoli del Signore e poi essere ammessi al santo Battesimo», chiedendo che si faccia qualcosa di analogo per il Matrimonio. È la vera sfida sottostante al documento: l’evangelizzazione. «Per le famiglie e con le famiglie», scrive Francesco. La sensibilità verso il tema famiglia è molto mutata in pochi anni, si è diventati più attenti al tema della fragilità e questo può aiutare a un approccio pastorale più realistico.

Rimane però essenziale non restare in superficie: una mentalità cristiana, per essere formata, ha bisogno di tempo e spazio, perché fiorisca la vocazione del matrimonio. Ma se non abbiamo il coraggio di avviare processi, non saremo fedeli alla Chiesa.

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