Depositato al Tribunale dei minori un ricorso per l'adottabilità del bambino nato alla clinica Mangiagalli di Milano nella notte tra sabato 15 e domenica 16 agosto, figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, i due giovani condannati a 14 anni per aver sfigurato con l'acido Pietro Barbini. Il ricorso, presentato dal pm di turno dei minori, Annamaria Fiorillo, comporterà l'apertura di un fascicolo da parte dei giudici e la fissazione di un'udienza, probabilmente già domani. Le indicazioni del pm di turno dei minori servono a far sì che i giudici minorili "prendano le loro decisioni nell'assenza di condizionamenti derivanti da aspettative" da parte delle persone coinvolte. Lo ha spiegato lo stesso magistrato il quale sottolinea anche come queste indicazioni "di prassi" siano state "prese d'urgenza" dal pm di turno per "cristallizzare" la situazione in quanto il piccolo è nato il 15 di agosto."Se fosse nato un giorno prima o due giorni dopo (con gli uffici giudiziari aperti) tutto sarebbe stato meno gravoso", ha osservato il magistrato, perché i giudici "avrebbero potuto esaminare la situazione in
modo tempestivo". Ad occuparsene, inoltre, sarebbe stato il pm dei minori già titolare del fascicolo e non invece quello di turno che ha dovuto adottare provvedimenti "d'urgenza". Il pm ha precisato che, nelle indicazioni fornite, "non si parlava della presenza o meno dei nonni" al momento del parto.
Il bimbo dopo la nascita era stato immediatamente separato dalla madre. La mamma e il figlio non sono stati insieme anche qui per una decisione del Tribunale dei minori, secondo le indicazioni del pm di turno, la stessa Annamaria Fiorillo, indicazioni che è stato spiegato sono "di prassi" in casi delicati come questo. Una decisione del Tribunale dei minori potrebbe intervenire già lunedì. La madre di Martina Levato si è detta "sconvolta" per via del fatto che sua figlia e il bambino che ha dato alla luce la notte scorsa siano stati separati subito dopo il parto. Lo ha spiegato il legale della donna, Laura Cossar. "La madre di Martina - ha riferito il legale - non ha di fatto potuto assistere al parto in quanto è stata allontanata nel momento in cui è stato deciso il cesareo". "E' profondamente amareggiata per il trattamento che ha subito - ha detto l'avvocato Cossar -, a Martina non è neanche stato consentito di allattarlo".
"E' stato terribile vedere quel bambino portato via dalla madre. Nessuno poteva toccarlo, quasi fosse un appestato", ha dichiarato Vincenzo Levato, il padre di Martina. Il nonno del bimbo ha raccontato i momenti in cui la notte scorsa sua figlia, detenuta per le aggressioni all'acido, è stata separata dal bimbo dopo il parto in ospedale in attesa che il Tribunale dei minori decida se lasciarlo con lei all'Icam (l'Istituto a custodia attenuata per le detenute madri) o ai nonni, oppure darlo in adozione a un'altra famiglia. Anche la madre di Alexander, Patrizia Ravasi, ha chiesto umanità per il piccolo appena nato: "Quella che è avvenuta è un'atrocità: Martina è stata condannata solo in primo grado. Non farle vedere il bambino è una lesione dei suoi diritti fondamentali. In più mio figlio, a cui è stato per due volte negato il permesso di poter assistere al parto, credo abbia saputo della nascita del suo bambino dalla televisione. E a Martina non è stato consentito neppure allattare il figlio".