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domenica 16 febbraio 2025
 
 

Io, te e Rio: quelli della Gmg a Chioggia

28/07/2013  Si è chiusa con una Messa all'alba la prima Giornata mondiale della gioventù interdiocesana del Triveneto. Durante la notte collegamento in diretta Tv con la veglia di Copacabana. Il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia: Non abbiate paura delle scelte definitive, le poche che vi fanno realmente crescere o vi rendono felici"

I tremila di Sottomarina stanno sfollando la spiaggia che li ha visti protagonisti da ieri della prima Gmg interdiocesana del Triveneto, “Io, te e Rio”. Stamane all’alba, alle sette e mezza in punto, sul palco allestito dall’organizzazione si è celebrata la santa Messa che ha chiuso la kermesse iniziata ieri mattina a Chioggia.

A presiedere l’assemblea è stato il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia che ha rivolto ai giovani presenti parole appassionate. L’altro “Francesco” della Gmg ha detto tra l’altro: “Nate da un intuizione di Giovanni Paolo II, le Giornate Mondiali della Gioventù - ormai da ventotto edizioni, dal lontano 1985 - dicono con il linguaggio dei giovani e con il loro stile inimitabile la volontà, il piacere, la gioia, la bellezza di dire il proprio credere. La Gmg ci aiuta a dire la fede in quella stagione della vita in cui si pensa soprattutto al proprio futuro e in cui tutto sembra sorridere a chi, con la forze e le risorse illimitate della gioventù, va incontro alla vita con l’entusiasmo del teenager”. E poi ancora: “Un giovane non chiede se il mondo è in vendita, semplicemente lo desidera come suo per poter pensare e progettare, in grande, coi propri coetanei quello che avverte e desidera per sé e per gli altri”.

Alla fine ha voluto lasciare alcuni punti di riflessione ad ognuno dei presenti, dicendo: “Vi chiedo di fondare la vostra vita in Cristo e solo su di Lui; vi chiedo di considerare la vita come il tempo delle scelte; non abbiate paura delle scelte definitive, sono le poche che vi fanno realmente crescere o vi rendono felici; vi chiedo di scoprire il progetto che Dio ha su di voi, attraverso il silenzio e la preghiera;vi chiedo di sapervi aprire, nella vostra quotidianità, ad una reale visione di fede; vi chiedo di avere grande rispetto e delicatezza per la vostra vita affettiva nella quale oggi state giocando la vostra felicità di uomini e donne di domani; vi chiedo di amare sinceramente la Chiesa, Colei per cui Gesù ha dato se stesso; vi chiedo di testimoniate la fede presso i vostri coetanei, soprattutto dinanzi a coloro che sono o dicono di essere meno disposti verso Gesù Cristo e il suo Vangelo; vi chiedo di tornate a pregare ogni giorno, almeno per dieci minuti, vi chiedo di guardare con stima la vita dei santi. E infine, vi chiedo di riscoprire il sacramento della riconciliazione”.

Durante la notte i giovani accampati a Sottomarina avevano vissuto il momento più emozionante col collegamento tv in diretta da Rio. In silenzio avevano seguito le toccanti testimonianze dei giovani brasiliani. Quindi hanno applaudito all’unisono con i coetanei d’oltre oceano le parole del pontefice che ha guidato la veglia a Rio. Arrivederci alla XXIX Giornata della Gioventù.

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