Tutti gli esperti consigliano sempre di non dare messaggi contrastanti ai bambini, ma quando si ha un figlio come il nostro, che a 5 anni riesce a manipolarci come vuole e a ottenere comunque quello che ha in testa, non è per nulla facile.
Se mia moglie gli ha detto un no oppure gli ha dato un castigo perché ne ha combinata una delle sue, lui aspetta che ci troviamo soli e con indifferenza chiede il permesso a me oppure si fa dare il mio telefonino, che la mamma gli ha tolto… Per me è più difficile fare un passo indietro perché forse sono meno severo di lei, anche se questo Stefano non lo sa.
FRANCESCO
Risposta di Renata Maderna
– Caro Francesco, credo proprio che Stefano il furbetto lo sappia e comunque lo intuisca quando mette in atto le sue strategie. Un sistema semplice, ma efficace, potrebbe consistere nel chiedergli se lo ha già detto alla mamma, magari proponendogli di andare insieme a parlarle.
È meglio che mamma e papà parlino da soli di eventuali differenze su severità e malleabilità da interpretare col figlio. Altrimenti gli episodi in cui la parola e la decisione di uno dei genitori vengono sorpassate contribuiscono a sminuire il suo ruolo e a creare ruoli stereotipati: il cattivo rispetto all’altro buono.
Un’etichetta che fra l’altro non piacerebbe a nessuno, anche se dovrebbe essere ormai accettato LE DOMANDE DEI PAPÀ che per educare bene non si può essere sempre simpatici. Non mi sfugge, credimi, che un conto sono i consigli e un altro la vita di tutti i giorni con i suoi tempi e le sue fatiche, ma ritengo che sia già un buon passo porsi la domanda e avere presente la questione che un tempo si risolveva con un “altrimenti lo dico al papà”. Ti sia di conforto sapere che i tuoi sforzi aiuteranno Stefano a non andare alla ricerca in futuro solo di chi gli darebbe ragione.