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domenica 27 aprile 2025
 
il ricordo
 

«Ciao don Giovanni, tu eri capace di far cantare il testo biblico»

29/02/2024  Dopo i funerali di ieri a Bologna, don Virginio Colmegna ricorda e saluta l'amico e compagno di tante esperienze. L'ultima, le Reti della carità. «Sollecitati dalle parole del Papa sulla Chiesa che non doveva essere una Ong ci siamo ritrovati a voler riscoprire il senso del nostro operare» (foto Vatican News)

don Virginio Colmegna
don Virginio Colmegna

La mattina di 26 febbraio è deceduto alla Casa di Cura Madre Fortunata Toniolo di Bologna monsignor Giovanni Nicolini, tra i fondatori di Reti della carità. Don Virginio Colmegna, già presidente della Casa della Carità, lo ricorda sul sito delle Reti della Carità (https://retidellacaritasite.wordpress.com), l'ultima profezia che hanno sognato e a cui hanno lavorato insieme.

La perdita di don Giovanni è per me motivo di sofferenza personale perché avevo con lui un rapporto di amicizia e di condivisione già dai tempi delle comuni esperienze nelle Caritas delle nostre città. Quando l’ho conosciuto ho scoperto in lui un prete veramente amante dei poveri, un prete che si fa evangelizzare dai poveri e che vive il senso profondo del legame con loro nella quotidianità della propria vita. Il suo impegno non era “per i poveri”, ma “con i poveri”. Lo constatavo tutte le volte che andavamo da lui alla Dozza ospiti della “sua” Famiglia della Visitazione avvertendo un clima di vera famigliarità e di testimonianza di carità autentica. Nel nostro ultimo incontro aveva espresso il sogno di andare da Papa Francesco proprio insieme alle persone di cui si occupava.

Con don Giovanni, negli ultimi dieci anni, abbiamo condiviso intensamente anche l’esperienza di Reti della carità. Sollecitati dalle parole di Papa Francesco sulla Chiesa che non doveva essere una ONG ci siamo ritrovati a voler riscoprire il senso del nostro operare. In questo cammino lui ci ha sempre guidati con la sua passione evangelica per la contemplazione e per la Parola di Dio.

Sono molti gli insegnamenti che ci lascia, dal modo in cui è stato cappellano delle carceri al suo presidio competente sui temi della salute. Tra i primi collaboratori di don Dossetti, era un uomo di una cultura straordinaria, l’orizzonte del suo sguardo era sempre ampio e profondo così come era capace di far “cantare” il testo biblico. Non taceva criticità e posizioni scomode o radicali soprattutto su temi come la pace e il contrasto alle disuguaglianze.  

don Virginio Colmegna

 

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