Qualche giorno fa, il Parlamento (per meglio dire: il Congresso del Popolo) della Repubblica popolare di Cina ha approvato una serie di emendamenti a una legge del 1996. Il nuovo "pacchetto" normativo ha un titolo significativo: "Protezione dei diritti e degli interessi degli anziani" ed è studiato, almeno nelle intenzioni, per proteggere gli anziani cinesi dall'egoismo dei figli.
Per "anziani" la legge intende gli "over 60", che in Cina sono oggi 185 milioni (il 13,7% dell'intera popolazione) ma che nel 2053, secondo le proiezioni dei demografi, saranno addirittura 487 milioni, pari al 35% della popolazione. Nel tentativo di dare agli anziani un giusto sostegno, la legge prevede che i figli (soprattutto i maggiori) facciano loro visita "più spesso", portando con sé anche il coniuge e i figli; che aiutino i genitori a svolgere attività fisiche o intellettuali come navigare su internet o fare fotografie; che i figli si occupino delle loro cure sanitarie e della relativa documentazione; che dedichino loro piccole ma impegnative attenzioni come cucinare per loro oppure organizzare festeggiamenti per il loro compleanno.
A dire il vero, la legge prevede anche qualche agevolazione per i figli. La più consistente: 20 giorni di permesso retribuito l'anno, proprio per dedicarsi a tutto quanto previsto dai nuovi emendamenti. E poi non è chiaro come e in che misura venga sanzionato il figlio "disubbidiente", anche se in teoria per questi, in caso di violazione grave, è previsto addirittura il carcere.
Nel perfetto stile del regime di Pechino, il varo della normativa è stato accompagnato da un'intensa campagna dei media, che hanno dato negli ultimi mesi moltissimo spazio ai casi di abbandono o addirittura di abuso degli anziani. E se un Paese che ha fatto della pianificazione il proprio mantra decide di pianificare anche l'affetto filiale... be', non possiamo stupirci più di tanto.
Ci restano, ovviamente, alcune domande. Per esempio: e se funzionasse? E se le coccole così estorte ai più giovani fossero comunque di un qualche sollievo per i meno giovani? Ma soprattutto: potrebbe funzionare da noi? E' immaginabile una legge simile in Italia, in Francia o in Germania? Ai posteri (degli anziani cinesi) l'ardua sentenza.