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venerdì 17 gennaio 2025
 
CHIESA
 

Cina, il Giubileo va in ristampa

19/11/2015  Domenica 15 novembre, 600 copie della Misericordiae vultus, la bolla con cui Francesco ha indetto l'Anno Santo, sono state distribuite ai fedeli della parrocchia della Madonna del Carmelo a Pechino, durante la Messa. Essendosi subito esaurite, il parroco, don Zhang, ne ha ordinate altre: «La sete di vita spirituale di ogni membro della comunità è priorità assoluta».

In queste immagini: alcuni momenti della vita della Chiesa cattolica cinese. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia Reuters.
In queste immagini: alcuni momenti della vita della Chiesa cattolica cinese. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia Reuters.

E' accaduto domenica 15 novembre. Ed è un buon segno. Seicento copie della Misericordiae vultus, la bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia indetto da papa Francesco, sono state distribuite ai fedeli della parrocchia della Madonna del Carmelo, a Pechino, durante la Messa,  avviando così il cammino parrocchiale verso l’Anno giubilare. Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia di stampa Fides, che ha diffuso la notizia, il parroco, don Zhang, ha così motivato l’iniziativa: «I fedeli devono conoscere il senso del Giubileo, per vivere e sperimentare la misericordia di Dio, e per poter accogliere la Grazia e la benedizione giubilare». Per il sacerdote «non esiste un testo o un modo migliore per realizzare tale conoscenza se non la bolla stessa».

Don Zhang ha anche presentato la figura di suor Faustina Kowalska, invitando tutti i fedeli ad avvicinarsi alla spiritualità della santa e a vivere l’Anno della misericordia in cinque modi: celebrando la giornata della misericordia, recitando la preghiera della misericordia, vivendo un gesto di misericordia, venerando l’immagine della misericordia e diffondendo la devozione della misericordia, perché tutti possano sperimentarla. Dal momento che le 600 copie della bolla, edita da Faith, si sono subito esaurite, il parroco ha deciso di ordinarne altre, «perché la sete di vita spirituale di ogni membro della comunità è la priorità assoluta».

Luci e ombre s'alternano. Da tempo. Ed è così anche negli ultimi mesi. Nell'agosto 2014, ad esempio, Pechino ha autorizzato l'aereo che trasportava in Corea del Sud Jorge Mario Bergoglio a entrare nel suo spazio aereo: papa Francesco è stato in tal modo il primo Papa a sorvolare la Cina, con tanto di telegramma - una tradizione, nei Paesi attraversati dal volo papale - al presidente Xi Jinping: «Al momento di entrare nello spazio aereo cinese, rivolgo i migliori auguri a vostra eccellenza e ai suoi concittadini, e invoco le benedizioni divine di pace e benessere sulla nazione». Ma neppure un anno dopo, per la precisione: il 19 giugno 2015, la polizia ha demolito  la croce che svettava sulla chiesa protestante di Panshi (la chiesa “della Roccia”) ad Hangzhou, la capitale provinciale dello Zhejiang. L'operazione è avvenuta mentre i fedeli pregavano impotenti, tenuti distanti dalle transenne. Nel 2012, all’inaugurazione, l’edificio era stato elogiato nei giornali locali per la sua “forma delicata, un design bello, funzionale e completo”. La campagna avviata dalle autorità comuniste, giustificata con motivi estetici e di decoro urbano, aveva fin lì colpito già 425 chiese, come reso noto dall'agenzia di stampa Asianews.

Ma lo Stato centrale, va detto, quest'anno ha fatto un'importante concessione, riconoscendo
la validità - agli effetti civili - del certificato di baccalaureato rilasciato dai seminari maggiori cinesi. In questo modo è possibile l’inserimento nel mondo accademico di quanti desiderano proseguire gli studi di materie attinenti al ministero pastorale, nelle università statali. Allo stesso tempo i giovani che hanno seguito gli studi in seminario e poi, in seguito al discernimento, hanno scelto di non proseguire il cammino verso il sacerdozio, possono più agevolmente inserirsi nella società, essendo in possesso di un titolo di studio superiore riconosciuto. Nel luglio scorso, secondo gli ultimi dati disponibili e diffusi dall'agenzia Fides, nei sei seminari maggiori della Cina continentale autorizzati dalle autorità, hanno terminato l’anno accademico conferendo il baccalaureato complessivamente 79 seminaristi, che hanno così concluso il primo ciclo di studi. Subito dopo la chiusura dell’anno e la consegna dei diplomi, i seminaristi sono stati destinati alle parrocchie e alle diverse comunità ecclesiali di base, per collaborare nell’attività pastorale e nei diversi servizi offerti dalla Chiesa. Secondo le informazioni pervenute a Fides, 28 di loro appartengono al seminario nazionale, 16 al seminario dell’He Bei, 8 al seminario della Cina centrale e meridionale, 15 al seminario di Shen Yang, 9 al seminario dello Shaan Xi, 3 al seminario di Pechino. I seminari di Ji Lin e del Si Chuan quest’anno non hanno avuto studenti da diplomare.

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