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lunedì 21 aprile 2025
 
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Cinquant'anni di merenda alle nocciole

16/02/2015  Nata ad Alba, la Nutella ha compiuto 50 anni nel 2014: nel maggio del 1964, infatti, proprio grazie a Michele Ferrero, gli italiani poterono acquistarla per la prima volta in un bicchiere in vetro.

Compie 50 anni la merenda più amata da sempre, o almeno da quando nel suo elegante vasetto di vetro è uscita per la prima volta, nel maggio del 1964, dalla fabbrica del suo ideatore per arrivare dove forse non avrebbe mai immaginato di arrivare. La Nutella, un nome (dal 1995 appare sul dizionario italiano) che ha un significato in Italia e nel mondo senza bisogno di traduzione. Tutti la conoscono, tanti la mangiano, per alcuni è un’ossessione e molti hanno cercato di imitarla.

Una ricetta in fondo semplice nata ad Alba, terra di nocciole (nut in inglese) poi unite al cacao e al latte, dove già questa crema spalmabile veniva prodotta dalla famiglia Ferrero: nel dopoguerra, ai tempi di Pietro, come Giandujot (un lingotto di cioccolato avvolto nella carta stagnola) per diventare la spalmabile Supercrema. Ma solo nel maggio del 1964, due anni dopo la trasformazione della Ferrero in Spa, grazie a Michele Ferrero gli italiani possono acquistare per la prima volta un bicchiere in vetro di Nutella (il primo era a otto facce). Ne seguiranno, oltre al classico barattolo con il tappo in plastica bianca, tantissimi da collezionare, e comincia per l’azienda un cammino in ascesa verso una realtà internazionale fatta di undici stabilimenti in tutto il mondo (tre in Italia), insomma un brand che si è trasformato in un mito economico e alimentare, venduto in oltre cento Paesi e gestito con successo anche da scelte comunicative davvero azzeccate, capaci di contrastare le paure e le indicazioni di salutisti e dietologi.

Il debutto della Ferrero su Carosello è del 1967 con lo spot Una pagina del libro Cuore girato dal regista Sandro Bolchi, che unisce la lettura di alcune pagine del romanzo di De Amicis a uno stacco finale tutto dedicato alla preziosa crema. Nel 1971 le storie dei dispetti di Jo Condor, messo a bada dal Gigante buono, vengono concluse dalle immagini agresti di madri intente a spalmarla sul pane, mentre una voce dice: «Ieri tua mamma ti dava Nutella e oggi tu la dai al tuo bambino...». Pubblicità che anche dalla carta stampata suggeriscono valori rassicuranti con al centro la famiglia («Brava mamma che hai scelto Nutella»); l’infanzia: bambini di ogni razza (ben prima di Benetton) che dicono «Nutella è buona» in tutte le lingue del mondo; l’amore per la vita con il Buongiorno a te cantato da Pavarotti.

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