«Lo Stato si fermi, non venda la tenuta di Suvignano confiscato alla Mafia», ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera,l'associazione che combatte per la cultura della legalità e contro la mafia.
«Riteniamo inopportuna la proposta di mettere in vendita un bene come la tenuta di Suvignano, dopo anni di lavoro svolto insieme tra enti localibe la rete dell'associazionismo, che ha tracciato un percorso per restituire alla collettività quel bene da valore non solo bene economico ma culturale e sociale. Ci si fermi, si evitino accelerazioni in un momento come questo. Ci auspichiamo che si possano trovare soluzioni per riprendere quel percorso con Enti locali e mondo associativo, che già andavano nella direzione di restituire collettività quel bene. Nel contempo si lavori per accelerare l'acquisizione delle proposte di modifica avanzate dallo stesso Prefetto Caruso, direttore Agenzia Beni confiscati, nelle quali noi ci riconosciamo, che proponevano "estendere alle aziende la disciplina oggi dettata per i beni immobili e consentire allo Stato e agli Enti territoriali di acquisire a titolo gratuito le aziende confiscate". E, e aggiungiamo noi, consentire il riutilizzo sociale».