Raccontano un modo di concepire l’esistenza, la storia, i rapporti umani, la comunità sociale, il welfare e la solidarietà, il senso dell’eternità e della felicità, sono i beni e i luoghi sacri. Monasteri, pievi, santuari, chiese, musei diocesani, biblioteche, testimoni ieri come oggi di tutto questo, sabato 22 e domenica 23 settembre si aprono al pubblico. Accade in Piemonte e Valle d’Aosta con l’iniziativa "Cultura a porte aperte", che permette di conoscere un grande patrimonio messo in rete attraverso il progetto Città e Cattedrali, esteso a oltre 500 beni ed edifici ecclesiastici dislocati tra le due Regioni, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle Diocesi in collaborazione con la Regione Piemonte e le Soprintendenze.
«Luoghi e segni della memoria con lo sguardo al futuro», evidenzia don Gianluca Popolla, responsabile della pastorale per i beni culturali dei Vescovi piemontesi. «Aprire le porte a tutti è un’occasione importante che pone la cultura al servizio della comunità locale, rappresenta uno strumento di integrazione, di ascolto e di sostegno per la creazione di positivi scenari futuri. Anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono di rendere più fruibile questi tesori, di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e in particolare le nuove generazion».
Tra i protagonisti delle giornate ci sono gli oltre 2000 volontari che lungo tutto l’anno garantiscono il presidio e la valorizzazione di questi beni di ecclesiastici. Per favorire la visita delle tante testimonianze d’arte sacra, all’interno del progetto “Città e Cattedrali” è stata avviata nel 2018, la prima sperimentazione in Italia, di un sistema di apertura automatizzata di beni culturali ecclesiastici. Con l’app <chieseaporteaperte>, già ora si può accedere, solo con lo smartphone e in completa autonomia, alla cappella di San Sebastiano a Giaveno e di San Bernardo d’Aosta a Piozzo, vicino a Mondovì. Si è accolti da un voce narrante e un sistema di illuminazione permette di contemplare gli affreschi. Entro la fine dell’anno, in Piemonte, saranno una dozzina i beni visitabili con l’apertura automatizzata con questa App. Nella giornata di sabato saranno avviati i cantieri digitali per le cappelle di San Sisto e Coignet a Bardonecchia, di Sant’Andrea delle Ramats a Chiomonte e di San Giulio a Lemie.
«L’appuntamento annuale con ‘Cultura a porte aperte», sottolinea il Presidente Fondazione CRT Giovanni Quaglia, «rende concreto e tangibile il sistema avviato con il progetto Città e Cattedrali, che mette in rete il grande e prezioso patrimonio artistico e architettonico costituito dalle 18 cattedrali e dagli oltre 500 beni ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta ad esse collegati, coniugando la loro anima devozionale con quella artistica e sociale, il recupero strutturale con la valorizzazione».
Il programma di tutti gli eventi si può consultare su www.cittaecattedrali.it e si inserisce tra gli eventi promossi per celebrare la Giornata Europea del Patrimonio Culturale.