La conosciamo come la candida Alice Solari di Un medico in famiglia, la solida Giulia Corsi di Distretto di Polizia, e ancora la razionale dottoressa Munari de Il tredicesimo apostolo. La conosceremo come Angelica Camilli in È arrivata la felicità, nuova serie in dodici puntate, dall’8 ottobre su Rai 1.
Claudia Pandolfi è molte donne insieme, diversissime tra di loro, e allo stesso tempo nessuna di queste. Attrice di razza, eclettica, anticonformista, schiva, capace di passare dalla commedia al poliziesco al mistery con la stessa nonchalance e agilità con cui cambia gli abiti. Magistrale la sua interpretazione della fidanzata della guida alpina Lino Zani, nel film per la Tv Era santo, era uomo, su Karol Wojtyla. Ora una commedia accanto a Claudio Santamaria, con un cast di attori d’eccezione, stessi autori e stesso produttore (Publispei) di Tutti pazzi per amore.
- In È arrivata la felicità c’è soprattutto l’amore al centro.
«Il film è uno spaccato sul giorno d’oggi. C’è la complessità dell’essere umano e dei suoi sentimenti, giocati sul filo della commedia romantica. I temi universali della ricerca della felicità e dell’amore, visto in maniera trasversale, non sono mai dati per scontati. L’amore è raccontato attraverso persone di età diversa e storie diverse, non è statico. Ti porta a guardare avanti, alla ricerca della luce. Ci sono tanti tipi di amore: adolescenziale, consapevole, scorretto, travolgente, familiare».
- E la luce lei l’ha trovata?
«Quanto meno ho trovato l’interruttore, che è già un bel traguardo».
- Chi è Angelica Camilli, il suo nuovo personaggio?
«È una donna positiva e risoluta, e mi è piaciuto molto interpretarla perché il racconto è molto articolato. Il focus è su Angelica e Orlando. Lei è rimasta vedova da giovane con due figlie da crescere, quando a un certo punto conosce un uomo e decide di risposarsi. Orlando, invece, vive una situazione diametralmente opposta, in stato di pieno abbandono da parte della moglie ed è frustrato. Attraversano tutte le fasi: all’inizio non si piacciono, poi diventano complici grazie alla comune passione per il tango e si allontanano di nuovo. Le loro famiglie sono per entrambi una presenza ingombrante».
- È vero che lei balla molto bene il tango?
«Me la cavo, diciamo che ho raggiunto un livello di bravura interessante. Il tango è una vera e propria disciplina, di grande precisione, con dei rituali. Diciamo che sono passata da maratone con pistole da mezzo chilo alla sensualità allo stato puro. Il bello di questo mestiere è che ti porta a usare il corpo in mille modi e con mille maschere differenti».
- E con questa nuova maschera cos’ha in comune?
«Siamo due donne sicure ma con delle inevitabili fragilità, sulle quali abbiamo costruito la nostra forza, siamo madri impegnate, apparentemente serene, e l’avverbio non è casuale perché tutti abbiamo delle flessioni, delle giornate “no”. E poi siamo concrete: Angelica focalizza un problema e vuole risolverlo, senza lasciare nulla in sospeso».
- Per Angelica la felicità è...
«Una priorità e una missione. E lotta per raggiungerla. È uno stato contagioso. Per me la felicità non significa fare cose eclatanti ma è nelle pieghe della vita e corrisponde alla tranquillità nella dimensione privata. Come andare a prendere mio figlio a scuola e vederlo soddisfatto di quello che ha e fa».
- Oggi è più serena o felice?
«I due aggettivi vanno a braccetto: quando sono serena, sono felice. Con l’inizio dell’anno nuovo diventerò mamma per la seconda volta e di un altro maschietto. Quando nascerà deciderò il nome, proprio come ho fatto con il primo».
- Lei compie quarantun anni a novembre, suo figlio Gabriele nove a dicembre. E il secondogenito nascerà a gennaio.
«E tra i miei due figli la differenza di età è la stessa che c’è tra me e mia sorella. Sono al sesto mese ed è una gravidanza bellissima, che affronto con una nuova consapevolezza: non ho più trent’anni, sono un’altra donna, ho già un figlio. Comun denominatore restano però le nausee, che ho avuto per tre mesi».
- Quindi per un po’ sarà semplicemente Claudia...
«Per il pubblico sarò un magistrato antimafia in Romanzo siciliano, una nuova fiction in sei puntate, ai blocchi di partenza, che ho girato per la Taodue e andrà su Mediaset. Nel privato sono una mamma che non vede l’ora di dedicarsi ai suoi due figli: allattando il figlio che arriverà tra qualche mese, anche Gabriele mi avrà finalmente sempre a casa. E poi si parla di un ritorno di È arrivata la felicità. Ma lì, sarò già un’altra donna».