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giovedì 10 ottobre 2024
 
Spy story
 

Quella lunga serie di russi morti a Londra

15/03/2018  Dal caso Litvinenko all'ex spia del Kgb avvelenata col gas nervino una serie di misteriosi attacchi contro cittadini russi nel Regno Unito. Ormai è guerra fredda tra Londra e Mosca

Resta alta la tensione fra il Regno Unito e la Russia dopo l’avvelenamento con uso di gas nervino dell’ex spia russa del Kgb Sergeij Skripal e della figlia Yulia. Skripal e la donna sono stati avvelenati a Salisbury e sono ricoverati in ospedale insieme al poliziotto che li ha soccorsi in un parco pubblico. Fra il 2012 e il 2017 erano morti anche i familiari di Skripal: prima la moglie, poi il fratello e un figlio.

Pochi giorni dopo il “giallo” di Salisbury, il 12 marzo, è stato trovato senza vita nella sua casa di Londra Nicolaij Glushkov, un esiliato russo amico del defunto oligarca Boris Berezovksy. Le cause di questo decesso non sono ancora del tutto chiare ma ormai si è diffuso il sospetto che in Gran Bretagna raramente un russo muore per cause naturali. La catena di morti misteriose di cittadini russi in Gran Bretagna fra il 2003 e il 2018 è molto lunga. Il caso già celebre riguarda Alexandr Livtinenko, l’ex agente dei servizi segreti, poi dissidente, avvelenato con il polonio (un altro micidiale veleno) nel novembre del 2006.

Nel Regno Unito vive una vasta comunità di russi, alcuni molto ricchi, come Roman Abramovich, presidente della squadra di calcio del Chelsea. Gli investimenti russi nel Regno Unito superano i 30 miliardi di sterline e molti dei russi residenti a Londra e dintorni hanno conti in sospeso con Putin e un passato non sempre limpido.

Il Regno Unito si sente sotto attacco, la stampa popolare soffia sul fuoco del sentimento anti russo, e il governo di Theresa May passa all’azione. Dopo la scadenza di un ultimatum posto alla Russia (e ignorato da Mosca) per avere chiarimenti sul caso Skripal, il primo ministro ha deciso l’espulsione dal Regno Unito di 23 diplomatici russi  (in pratica viene dimezzata la rappresentanza diplomatica), la sospensione dei prossimi incontri bilaterali, il boicottaggio dei prossimi campionati mondiali di calcio in Russia da parte dei membri della famiglia reale e dei ministri del governo.

Theresa May ha anche chiesto la solidarietà delle  Nazioni Unite, della Nato e del’Unione Europea."L'uso" sul suolo europeo "di un agente nervino militare è scioccante" in quanto "minaccia i civili e mette in pericolo il pubblico”, ha dichiarato un portavoce della Commissione europea. Giovedì Germania, Francia e Stati Uniti hanno siglato un raro comunicato stampa congiunto per condannare l'avvelenamento con il gas nervino definendolo un attacco contro la sovranità nazionale britannica.

Da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha detto che stiamo assistendo a “un’isterica campagna anti russa” e a uno “show politico”. Intanto viene preannunciata l’inevitabile ritorsione di Mosca, con la prossima prevedibile espulsione di alcuni diplomatici britannici. Secondo il portavoce del Cremlino, “Putin sceglierà l'opzione che meglio di tutte corrisponde agli interessi della Federazione Russa”.

Questo assedio nei confronti della Russia, con un clima che ricorda quello della “guerra fredda”,  può far gioco a Putin alla vigilia delle elezioni presidenziali del 18 marzo. La rielezione di Putin è scontata, ma il leader russo vuole smuovere l’apatia degli elettori e avere un consenso forte e convinto. Le minacce che arrivano da Londra possono essere utili per alimentare lo spirito patriottico dei russi e garantire così un’elezione trionfale allo zar Vladimir.

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