Il greggio a Pegli. Foto Ansa. In alto: la rottura della diga di contenimento costruita giorni fa nel torrente Polcevera. Foto: Ansa.
Genova trema proprio mentre il mondo pareva poter finalmente respirare, almeno un po'. Una diga sul torrente Polcevera, creata per contenere il
greggio fuoriuscito da una tubatura dell'oleodotto Iplom domenica
scorsa, ha ceduto a causa dell'innalzamento del livello del corso
d'acqua dovuto alle piogge. «Speriamo che reggano le panne oceaniche»,
ha detto l'assessore comunale alla Protezione civile Gianni Crivello, secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa. Un
altro argine è stato aperto dai tecnici per evitare che il livello
d'acqua nel torrente si innalzasse ulteriormente. Ora il rischio è che
altro greggio possa arrivare in mare.
«La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà
finire al largo. La Capitaneria di porto è riunita per l'emergenza ed ha
dichiarato lo stato di emergenza locale», ha altresì affermato l'assessore Crivello. Per la pioggia battente, in Liguria è stata
proclamata l'allerta gialla (la più bassa). Con la proclamazione dello stato di
emergenza locale si possono prendere iniziative a difesa delle spiagge
che potrebbero essere investite dalle chiazze di idrocarburi. Mobilitati
battelli e gommoni per recuperare il greggio finito in mare che finora risulta esser già finito sulla spiaggia di Pegli ed essere comparso anche nel
mare di Ponente, nel Savonese.
New York, 21 aprile 2016. John Kerry, Segretario di Stato degli Stati Uniti, firma allo'Onu l'accordo sul clima per conto degli Usa con la nipotina in braccio. Foto Reuters.
Queste notizie turbano ed allarmano all'indomani della firma (avvenuta
ieri, a New York) dell'accordo sul clima raggiunto lo scorso dicembre, a
Parigi, per fermare il
riscaldamento del Pianeta. A siglare l'impegno davanti al segretario
generale Ban Ki-moon, un numero record di 175 Paesi. Il primo è stato il
presidente francese Francois Hollande; per l'Italia ha firmato il
premier Matteo Renzi . Il segretario di Stato americano John Kerry
ha firmato con la nipotina in braccio: «Un messaggio di speranza per le
future generazioni».. Alla
cerimonia è intervenuto anche il messaggero delle Nazioni Unite per il
clima, Leonardo di Caprio.
«E'
una corsa contro il tempo, la finestra per mantenere l'aumento della
temperatura globale al di sotto i 2 gradi, e ancora di più contenerlo
entro 1,5 gradi, si sta rapidamente chiudendo», ha detto tra l'altro
Ban Ki-moon, aprendo la cerimonia. E richiamando due record: uno
positivo (i 175 Paesi decisi ad aderire al trattato), uno negativo,
rappresentato dalle temperature globali, dallo
scioglimento dei ghiacci e dal livello di carbonio nell'atmosfera. «Per
questo - ha concluso il Segretario gneale delle Nazioni Unite - chiedo a
tutti i Paesi di firmare velocemente
l'accordo di Parigi, in modo che possa entrare in vigore il più presto
possibile».