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venerdì 04 ottobre 2024
 
Colloqui col Padre
 

Riscopriamo tutta la bellezza del Rosario e della preghiera

20/03/2020  Il periodo di emergenza che stiamo vivendo, a causa della diffusione del coronavirus, ci aiuti a riscoprire la preghiera in famiglia, soprattutto la recita del Rosario. Due lettori ci scrivono, ecco la risposta del nostro direttore don Antonio Rizzolo

Stimatissimo direttore, gli effetti derivanti dal pericolo di contagio da Coronavirus condizionano anche le abitudini di chi frequenta la Chiesa. Le disposizioni di diverse diocesi sono chiare: stop a catechismo e niente segno di pace e acqua santa a Messa. Banditi gli abbracci. In alcune chiese sono sospese tutte le messe, gli oratori resteranno chiusi. Per evitare potenziali contagi, gli esperti consigliano di restare in casa. In questo diffuso smarrimento religioso, la preghiera comune, specialmente nelle famiglie, aiuterà a capire che la solitudine ha un messaggio benefico per ciascuno. E credo proprio che recitare il rosario tra le nostre mura domestiche sia una vera gioia. Momenti sublimi che fanno dimenticare le angosce e i problemi quotidiani. La fede si rinnova e la mente va con nostalgia ai nostri nonni quando, dopo il secondo periodo bellico, insieme ai figli e nipoti, si riunivano attorno al focolare per questa pratica devota. Erano serate inebrianti, pur vivendo le miserie delle circostanze e i tormenti familiari. Era un immergersi nella beatitudine. Secondo la tradizione cristiana, recitare il rosario è come donare alla Vergine una corona di rose. E padre Pio, il santo di Pietrelcina, diceva: «La corona è l’arma più potente contro ogni male dell’umanità». Spero davvero che la Misericordia Divina ci salvi dalle angustie presenti.

FRANCO PETRAGLIA - CERVINARA (AV) 

Reverendo e caro don Rizzolo, mi permetto disturbarla per una proposta: non potrebbe rivolgersi al card. Gualtiero Bassetti, l’autorità massima per la Chiesa Italiana, affinché indica un periodo di preghiera al Signore Gesù, con l’intercessione della Vergine Maria, per implorare la guarigione e la cessazione del diffondersi della malattia che sta mettendo alla prova tutto il mondo? Penso che tutti i lettori del nostro bel settimanale aderirebbero con entusiasmo e contagerebbero (in bene) tanta gente. Nella nostra famiglia già lo facciamo.

FRANCA - TORINO

Cari amici, condivido quanto scrivete: questo periodo di emergenza, che ha visto addirittura, dopo l’ultimo decreto governativo, la sospensione delle Messe in tutta Italia, deve spingere noi cristiani a intensificare la preghiera. Riscoprendo un’altra “corona”, quella del rosario. Riassaporando la gioia di pregare tutti insieme in famiglia. Condivido anche l’idea di una preghiera speciale per chiedere al Signore, con l’intercessione di Maria, la guarigione delle persone colpite dal virus e la fine dell’epidemia. Il cardinale Bassetti, presidente dei vescovi italiani, in una sua lettera aperta ha invitato con insistenza alla preghiera: «In questi giorni in cui sarà necessario restare di più in famiglia con la presenza a casa dei vostri ragazzi e dei vostri giovani, data la chiusura delle scuole, si dia più spazio alla lettura della Parola di Dio e alla preghiera. La Parola di Dio vi aiuterà a comprendere, come riferimento essenziale per la vostra vita, lo sguardo del Padre “che vede nel segreto”». Ha quindi rivolto a tutti questa esortazione: «Tornate a pregare, fratelli; col Vangelo, con la corona del Rosario, con quelle invocazioni semplici, che una volta chiamavano “giaculatorie”». In particolare il cardinale si rivolge ai monasteri e a tutti i consacrati e le consacrate perché elevino la loro preghiera di intercessione. E ai sacerdoti raccomanda: «Pregate incessantemente per il vostro popolo; la preghiera di intercessione è uno dei primi compiti che ci viene affidato dalla Chiesa». Molti vescovi hanno proposto una preghiera specificamente dedicata a questa situazione. Segnalo a titolo di esempio, quella dell’arcivescovo di Loreto, Fabio Dal Cin: «O Vergine di Loreto, come sei uscita dalla tua Santa Casa per portare conforto alla cugina Elisabetta, visita le nostre case e i luoghi di sofferenza, portaci la tua consolazione e aiutaci a compiere un vero pellegrinaggio verso la Pasqua del tuo Figlio Gesù, perché in lui si ravvivi la nostra carità, mentre tutti insieme ti invochiamo così: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”».

 
 
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