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sabato 12 ottobre 2024
 
Fede & Politica
 

Colmegna: «La religiosità è un sentimento profondo, non va strumentalizzata»

09/08/2019  Per l’ennesima volta il ministro dell’Interno Matteo Salvini cita la Madonna. Ed è inevitabile la reazione del mondo cattolico. Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità nel suo blog dice: «La religiosità non è merce da supermercato, da esibire per cercare consenso».

(Nella foto, la Madonna di Medjugorje tweettata da Salvini la sera dell'approvazione del Decreto sicurezza bis)

L’ha fatto di nuovo, non curante delle critiche che riceve ogni volta. O forse, proprio per quello. Matteo Salvini, ministro degli Interni tre sere fa, dopo l’approvazione del decreto sicurezza bis ha esultato commentando: «Ringrazio voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria». Inevitabile lo sdegno del mondo cattolico a maggior ragione perché è una legge aspramente criticata dalla Chiesa. Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, ha tweettato: «Questo è tempo di resistenza umana civile e religiosa». Enzo Bianchi, già priore della Comunità Monastica di Bose, proprio oggi ha scritto sui social: «C’è differenza tra i peccatori e le persone disumane; c’è differenza tra chi non riesce a osservare il Vangelo e chi lo nega e lo insulta: i peccatori possono invocare la Madonna, quelli che sono disumani dovrebbero arrossire solo a evocarla. Coscienze cristiane insorgete!».

Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, dalle pagine del suo blog ha commentato: «L’approvazione del cosiddetto decreto Sicurezza-bis è stata accompagnata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini con un ringraziamento alla Beata Vergine Maria. Ho letto, a tal proposito, il commento di una teologa che ci ricorda come Maria sia stata anzitutto una donna, una palestinese vissuta sotto il dominio romano, che è stata a sua volta profuga in terra straniera. Pertanto, se si vogliono fare citazioni, almeno si impari e si sappia che cosa si sta citando».

Don Virginio Colmegna, 74 anni, presidente della Casa della Carità di Milano
Don Virginio Colmegna, 74 anni, presidente della Casa della Carità di Milano

Colmegna che proprio quest’anno ha festeggiato i suoi 50 anni di ordinazione non accetta la strumentalizzazione della religione: «Ho già avuto modo di dire in passato, di fronte all’ostentazione di simboli della religione cristiana da parte dello stesso esponente dell’attuale Governo, che non si utilizza la fede in modo strumentale per propri fini. La religiosità è un sentimento profondo che si costruisce dentro di sé in coerenza con comportamenti e atti pubblici. La religiosità non è merce da supermercato, da esibire per cercare consenso».

Lui che da tempo si batte apertamente contro il decreto sicurezza, pur riconoscendo nei gesti e nella parole di Salvini tanta provocazione conclude sottolineando il problema sostanziale di questo decreto: «Al di là di questi gesti, che sono evidentemente provocatori e che però offendono chi crede nei grandi valori di prossimità del Vangelo, bisogna affrontare la sfida culturale che viene posta non solo reagendo a dichiarazioni e commenti, ma entrando nel merito dei provvedimenti presi. Questo decreto mina i cardini delle fondamenta sociali che reggono un sistema di accoglienza solidale e umano. Il valore della vita viene calpestato, la solidarietà criminalizzata. Le macerie lasciate saranno ancora una volta ricostruite, con sapienza e fatica, da chi opera nel sociale riscoprendo valori come l’ospitalità, l’apertura, la tolleranza, la convivenza. Valori vissuti quotidianamente da milioni di italiani e incastonati anche nella nostra Costituzione oltre che nel Vangelo».

 
 
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