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mercoledì 30 aprile 2025
 
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Come aiutare il proprio figlio che non ha voglia di studiare

18/07/2022  "Mio figlio di 11 anni è svogliato a scuola. Studia volentieri solo le cose che gli piacciono mentre fa sempre capricci la mattina. Io ho fatto più tentativi per aiutarlo, come studiare con lui, ma al momento sembra che ogni sforzo sia inutile..."

Sono mamma di 3 ragazzi. Il più piccolo ha 11 anni e fa la seconda media, è andato a scuola un anno prima, e nonostante le sue indubbie capacità non gli piace per niente andare a scuola e praticamente ogni mattina fa scene di tutti i tipi, chiedendo di stare a casa. È svogliato e scostante. In realtà, alcune cose che gli vengono bene le fa volentieri, mentre altre in cui deve impegnarsi di più lo trovano spesso demotivato e indifferente. Così, anche quando poi cerca di studiare e recuperare il terreno perso, si ritrova a non ottenere ciò che si aspetta. Sto cercando di aiutarlo in mille modi ma senza risultato: ho cercato di aiutarlo a capire come studiare provando anche vari metodi insieme a lui, ho studiato con lui (e devo dire che con me vicino fa di certo di più, ma lavorando non posso sempre essere a casa per lui e quindi gli organizzo lo studio e i tempi, ma niente da fare). La sua avversione alla scuola e allo studio mi preoccupa e io non so più cosa fare. Io lo assecondo molto e lo metto anche alle strette, cioè se non fa non può giocare ai videogiochi ad esempio. Gli altri figli mi dicono che io gli permetto tutto ma non è così. Ho coinvolto anche i prof perché spesso nelle verifiche ha lasciato il foglio completamente in bianco oppure ha risposto in modo non corretto a cose che sapeva molto bene. Non so più come fare e quale strada seguire. Mi può consigliare qualcosa? Grazie e scusi se l’ho disturbata. ALICE

— Cara Alice,ho lasciato praticamente immutata la tua mail perché voglio che tu e tutti i lettori vi rendiate conto di una cosa: di fronte al problema di tuo figlio, tu ne stai facendo di tutti i colori, mentre lui sembra essere invece passivo e inadeguato. Una sorta di burattino che si “lascia fare”, che fa avvenire su di sé tutte le sperimentazioni che tu stai provando a mettere a punto. Ma il reale problema è che lui è praticamente invisibile in tutto ciò che sta avvenendo.

Nessuno ha compreso davvero per quale motivo sta disamorandosi in modo così evidente dello studio e della scuola. State tutti lavorando moltissimo per fargli recuperare terreno in termini di profitto, ma avete saltato un passaggio fondamentale: nessuno ha dedicato del tempo per comprendere insieme a lui che cosa lo sta facendo soffrire, perché ogni mattina fa di tutto per non mettere più piede in classe. È da lì che si deve cominciare: altrimenti si cerca una soluzione a un problema che è rimasto incomprensibile. Serve certamente che tu faccia un passo indietro. Forse può essere utile facilitare lo studio condiviso con un compagno, stimolando il coinvolgimento e la motivazione attraverso la mossa della relazionalità tra pari. A te direi di disattivare il doppio ruolo di mamma e insegnante di tuo figlio. Questo doppio ruolo, in preadolescenza, sta sempre molto stretto ai ragazzi e spesso porta a sfibranti tiri alla fune che complicano ulteriormente le cose

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