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venerdì 22 settembre 2023
 
Un progetto con le scuole del Comune di Bassano
 

Come battere i pregiudizi? “Dialogando”

11/05/2014  Si chiama così, “Dialogando”, il progetto ideato dal Comune di Bassano, rivolto a tutta la cittadinanza, ma in particolare, agli studenti delle scuole superiori. Vi hanno partecipato sette istituti. Anche con un questionario, dagli esiti interessanti.

I liceali usano belle parole ma non sanno fare niente; i tecnici non sanno produrre un lavoro teorico decente; e i professionali? Beh, con quelli proprio non ci siamo. I pregiudizi fra studenti di istituti diversi si sprecano. Ed è solo dialogando che si può cambiare.

Si chiama proprio “Dialogando” il progetto ideato quattro anni fa dal Comune di Bassano del Grappa (provincia di Vicenza), con capofila l'Assessorato all'Istruzione e alle politiche giovanili, in collaborazione con l'Assessorato alla persona e alla famiglia, rivolto a tutta la cittadinanza, ma in particolare, agli studenti delle scuole superiori.

«Solo con il dialogo è possibile trovare una via comune per il bene comune», ne è convinta l'assessore all'Istruzione, Annalisa Toniolo. I giovani spesso lamentano di non essere ascoltati, gli stranieri combattono ancora con gli stereotipi, le donne faticano ad abbattere quella cultura che le vuole relegate nei ruoli tradizionali, le associazioni si sentono interpellate solo per l'accoglienza e la cura.

Per questo, il progetto bassanese intende promuovere la partecipazione. «Solo così i cittadini possono cominciare a vedere le istituzioni come a servizio del territorio. Come amministratori, dobbiamo ascoltare e confrontarsi su suggerimenti, idee e iniziative che provengono dalla base. Perché è vero che dobbiamo far quadrare i conti, ma al primo posto c'è il cittadino».

Sono stati proprio i ragazzi dei sette istituti superiori partecipanti al progetto (Liceo classico statale “G. B. Brocchi”, Liceo scientifico statale “J. Da Ponte”, Istituto tecnico industriale “L. Einaudi”, Istituto tecnico industriale “E. Fermi”, Istituto professionale “G. A. Remondini”, Istituto tecnico industriale “J. Scotton”, Istituto agrario “A. Parolini”) a scegliere il tema di quest'anno: “Noi, lavoro e società”, analizzato dal punto di vista delle varie realtà del territorio.

In tre diverse tavole rotonde, si sono confrontate le associazioni di volontariato, le associazioni femminili e le confessioni religiose. Le prime vivono quotidianamente il problema di chi, disperato per la perdita del lavoro, della casa, della famiglia, bussa alla loro porta. Una porta aperta, ma che sempre di più deve fare i conti con la mancanza di risorse.

La consigliera di parità vicentina, Maria Grazia Chisin, nell'ambito dell'incontro con le associazioni femminili, ha evidenziato come la crisi abbia stimolato la creatività delle donne, che hanno saputo recuperare mestieri caduti nell'oblio. «Il lavoro artigianale», ha detto, « può dare molte soddisfazioni, purtroppo i giovani non sembrano interessati a esso».

Un terzo appuntamento ha visto sul tavolo dei relatori Halima Erika Rubbo della Co.Re.Is. (Comunità religiosa islamica) italiana, e William Jourdan, pastore della Chiesa metodista e valdese vicentina.   Un convegno al teatro Remondini ha concluso il progetto 2014.

Oltre ai protagonisti – cioè i ragazzi – vi hanno partecipato, docenti e dirigenti scolastici, il sindaco Stefano Cimatti, gli assessori Annalisa Toniolo (Istruzione) e Lorenza Breda (Servizi Persona e famiglia), monsignor Melchor Sànchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la cultura, l'abate di Bassano, mons. Renato Tomasi, e i sociologi dell'Università di Padova, Vincenzo Pace e Davide Girardi.

Questi ultimi hanno esposto i risultati dei 2.150 questionari, realizzati dagli stessi studenti, e somministrati ai loro colleghi delle classi prime e quarte, per “catturarne” aspirazioni, paure, aspettative. «Emerge in maniera netta, parlando di un percorso futuro, il loro bisogno di riconoscimento», spiega il prof. Girardi. «Più della metà dice che è fondamentale trovare un lavoro corrispondente al proprio titolo di studi e alle proprie aspettative, al secondo posto viene la retribuzione gratificante. Quali motivi della disoccupazione giovanile, gli studenti adducono le politiche economiche sbagliate da parte dello Stato, e lo scarso investimento nei giovani da parte delle aziende. Essi ritengono importante frequentare l'università e anche vivere un periodo di studio o lavoro all'estero. Un'esperienza – a mio avviso – positiva, se comporta il rientro in Italia. Ma quando un ragazzo sceglie di restare all'estero, questo priva l'Italia di competenze importanti. A livello di amicizia, si avverte una socialità molto ricca; per quanto attiene alla partecipazione, sono le associazioni sportive a farla da padrone. I ragazzi, infine, esprimono grande fiducia nei confronti della scuola e delle forze dell'ordine. In fondo alla lista ci sono i partiti».

Il tema è stato coniugato anche attraverso sette video. Musica, foto, testi, interviste e “auto-interventi”, per parlare di disoccupazione, attraverso le cifre della disperazione, dei rapporti con i compagni stranieri, della voglia di espatriare. «Realizzare questi lavori ci è piaciuto perché ci ha fatto capire che tocca a noi costruire il nostro futuro», dice Lorenzo. «Fin dall'incontro iniziale, nell'aula del Consiglio comunale, le barriere fra i nostri istituti sono cadute. Non è stato facile mettere insieme cinquanta persone, ognuna con le proprie opinioni, ma “dialogando” ce l'abbiamo fatta, e tutti sono riusciti ad esprimersi; da quelle idee sono scaturiti il questionario e i video», aggiunge Alessandro.

L'impegno di ragazzi e docenti è durato da dicembre 2013 ad aprile 2014, meritatamente concluso con un viaggio-premio a Strasburgo (14-16 aprile), per assistere alla seduta del parlamento in assemblea plenaria.

Una quarantina i “privilegiati”, accompagnati dagli insegnanti Alessandro Bassan, Guglielmo Donato, Ivano Facchinello, Piero Maestro, Grazia Marabello, Adriana Rivela, Gina Zordan, dall'assessore Toniolo e dal funzionario comunale Paolo Gianesin, per un'iniziativa che arriva a poco più di un mese dal 25 maggio, data delle elezioni europee, e in vista del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, che inizierà a luglio. «Questo viaggio ve lo siete proprio meritato, cari studenti», ha concluso l'assessore Toniolo, «perché avete saputo, con grande sensibilità, serietà e competenza, essere sinceri protagonisti di questa esperienza formativa».

 
 
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