ALDO B. - Le forme di medicina alternativa quali agopuntura, erboristeria, omeopatia, riflessologia, pranoterapia, shiatsu eccetera sono state bandite dalla Cei e da parecchi sacerdoti perché pericolose e in contrasto con i fondamenti della religione cattolica? Ma chi prepara e fa uso di prodotti erboristici o io che, non potendo utilizzare farmaci, devo sostituirli con agopuntura o altra terapia alternativa, non sarei un buon cattolico?
Il documento dell'Ufficio Cei che si occupa di pastorale della salute, pubblicato nel 2000, ha sollevato notevoli polemiche da parte dei cultori delle medicine alternative. Per una sua corretta interpretazione va tenuto presente che si tratta del pronunciamento di un ufficio pastorale che non ha il potere di scomunicare nessuno e che risultava preoccupato soprattutto di un utilizzo ideologico e potenzialmente nocivo, qualora escludesse a priori altri rimedi. Sono due le indicazioni da prendere in seria considerazione: la prima riguarda la prudenza e il non affidarsi a ciarlatani che millantano competenze giocando con la salute delle persone; la seconda riguarda la filosofia che spesso soggiace a queste pratiche e il tipo di spiritualità che esse intendono esprimere, il più delle volte improntata alla cosiddetta religiosità new age. Al netto di queste cautele, penso che la coscienza illuminata e l’adeguato discernimento del singolo possa prendere in considerazione qualsiasi forma di cura, purché tesa all’autentico benessere della persona.