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martedì 26 settembre 2023
 
Il Teologo
 

Dopo la morte com'è possibile una vita beata in attesa della risurrezione del corpo?

16/11/2020 

ANNAMARIA - Come pensare ai nostri cari che ci hanno preceduto? Come possono vivere una vita beata mentre sono in attesa della risurrezione del corpo?

Soltanto l’essere umano si pone interrogativi sulla vita e sulla morte. Tutti gli altri animali seguono inconsapevolmente un istinto che mira semplicemente all’autoconservazione e alla riproduzione; non sanno di dover morire. Noi invece siamo diversi: pensiamo alla morte e ci interroghiamo sul dopo. La parola di Dio ci dice che la radice di questa diversità sta in quel “sofo” di immortalità che ci fa a somiglianza del Creatore (cfr. Gn 1, 27). Come sarà la vita “altra” oltre il tempo e lo spazio e della quale portiamo in noi una piccola scintilla che ci spinge a guardare oltre? Sarebbe come chiedere a un bambino che si trova ancora nel grembo materno di descrivere questo mondo. Ogni immagine, compresa la “risurrezione della carne”, è una semplice e inadeguata immagine umana per dire che noi andremo nella vita senza ne con tutta la nostra identità, con i nostri affetti, che avremo costruito giorno per giorno attraverso le nostre scelte e con la grazia di Dio. Né si può parlare di “attesa” là dove il tempo e lo spazio sono misure che non esistono.

 
 
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