La percezione delle migrazioni come problema è sovradimensionata a livello nazionale, sia da parte dell’opinione pubblica che dei media, ma a livello locale e di territori le persone ammettono di non vederne i risvolti negativi: è una delle principali evidenze di due ricerche realizzate da Ipsos e Osservatorio di Pavia, che si sono concentrate rispettivamente sulla percezione del fenomeno migratorio da parte degli italiani e la rappresentazione di migranti e migrazioni nei media.
Nel sondaggio di Ipsos a emergere è la differente percezione dell’immigrazione: se chiediamo agli italiani quali sono per loro i problemi principali, pensando al contesto nazionale 1 italiano su quattro (27%) risponde migrazioni, se lo chiediamo a livello del proprio Comune è solo 1 italiano su 10 (12%). Un dato ancora più interessante se messo a confronto con l’analisi realizzata dall’Osservatorio di Pavia su come i Media trattano il tema migratorio (meno del 4% nei tg prime time). I migranti in tv sono passivi, mal rappresentati e quasi mai interpellati direttamente, una categoria indistinta, insomma, che permette allo spettatore di mantenere il proprio stereotipo.
Migranti e lavoro nei media italiani
L’indagine dell’Osservatorio di Pavia, “Migranti e Lavoro nell’informazione Italiana”, ha preso in considerazione il tema del lavoro, indagando livello, tipo di attenzione e linguaggio riservati dai principali telegiornali di sette TV generaliste e da parte di dieci quotidiani alla condizione professionale dei migranti. Le notizie sui migranti riguardano il 3,7% del totale delle notizie in TV. Due temi la fanno da padrone: atti di razzismo e intolleranza da una parte, e diritti dei migranti e delle minoranze etnico-religiose dall’altra. Altro tema molto affrontato è quello degli arrivi di migranti sul suolo italiano. Restano in coda l’Inclusione e le storie di successo, come i percorsi professionali di successo dei cittadini immigrati nel nostro Paese.
Le reti Rai sono quelle che più trattano temi legati alle migrazioni (58,2%), con uno sforzo importante soprattutto del TG3. I notiziari Mediaset nel loro insieme dedicano al tema circa la metà del tempo rispetto alla Rai (28,1%), mentre il TG La7 presenta un dato (13,7%) che si avvicina a quello del TG2 (15%). Tra le notizie Rai si evidenzia lo sforzo di cercare storie positive di inclusione e successo professionale di cittadini immigrati, mentre queste storie sono assenti su Mediaset.
Parlando di migranti e lavoro, in TV si tratta soprattutto del settore agricolo e di categorie di lavoratori più modeste, come i braccianti, in particolare su Mediaset e LA7. Il tema più trattato è la regolarizzazione di colf e badanti (58,5%) seguita a distanza dallo sfruttamento del lavoro (17%), mentre si parla decisamente meno di storie di successo professionale (7,3%).
In generale, i lavoratori immigrati non sono quasi mai interpellati su questo tema, che pur li riguarda direttamente, mentre predominano le voci dei politici italiani. I migranti sono presentati soprattutto come categoria indistinta, e hanno un ruolo passivo nei notiziari, sono solo oggetto di discorso (nel 69,5% delle notizie; nel 13,4% hanno ruolo attivo ed esprimono opinioni; nel 17% delle notizie sono i protagonisti della narrazione).
L’indagine rileva poi come il tema dei migranti sia molto ideologico e divisivo. Ma mentre i notiziari Rai cercano di attenersi alle regole dell’equilibrio tra forze politiche, sulle reti private si sono osservati posizionamenti impliciti o espliciti. Dal TGLA7, dove si osserva un giudizio esplicito e favorevole alla regolarizzazione, alle reti Mediaset dove predomina l’atteggiamento contrario.
Carta stampata tra “Accoglienti” e “Diffidenti”: Avvenire la testata più “accogliente”
L’indagine divide i quotidiani italiani in 4 categorie, in base al linguaggio usato per trattare il tema delle migrazioni e dei migranti:
• Avvenire si caratterizza come la testata più “accogliente”, come dimostra il frequente uso del termine stranieri, che assimila i migranti a qualsiasi soggetto esterno all’Italia.
• Tra gli “Osservatori” Il Sole 24 Ore, che usa un linguaggio neutro sul tema.
• Repubblica, Corriere della Sera, il Foglio, La Stampa, Il Fatto quotidiano sono tra gli “Interpreti”: usano un linguaggio attento all’interpretazione delle dinamiche politiche legate alle migrazioni.
• Infine, i “Diffidenti”: La Verità, Il Giornale e Libero, quotidiani di centrodestra che definiscono i migranti sottolineando la loro provenienza dall’esterno o la loro presenza irregolare in Italia (“immigrati”, “clandestini”).
L’Indagine IPSOS: la percezione dei migranti nell’Italia del Coronavirus
L’indagine IPSOS per WeWorld, che ha indagato la percezione del fenomeno migratorio da parte dell’opinione pubblica italiana ai tempi del Covid-19, conferma la diffusione degli stereotipi tra gli italiani, soprattutto sulla diffusione della malattia.
In particolare:
• Con il superamento dell’emergenza sanitaria, le preoccupazioni per l’immigrazione tornano a crescere a livello nazionale (27%, al quarto posto tra le maggiori preoccupazioni degli italiani a livello nazionale) mentre a livello locale (problemi da affrontare nei singoli Comuni), la problematica dell’immigrazione è meno percepita (12%, al 7 posto); in entrambi gli ambiti, resta più forte la preoccupazione per l’andamento dell’economia e del lavoro, definito il più grave e importante per l’Italia dall’80% degli intervistati a livello nazionale.
• Secondo gli italiani, il settore in cui gli immigrati hanno dato un contributo maggiore durante l’emergenza sanitaria è quello agricolo. Nonostante la rilevanza del contributo nel settore sanitario, questo risulta essere il meno riconosciuto.
• Resta diffuso lo stereotipo sugli immigrati portatori di malattie: per il 43% degli intervistati, gli immigrati sono un pericolo perché portano malattie in Italia; per il 37%, gli immigrati presenti in Italia hanno favorito l’aumento dei contagi da Covid-19.
• Quasi il 40 degli italiani è contrario allo Ius soli e quasi il 50% allo Ius culturae; più del 30% sostiene il diritto alla cittadinanza solo per chi ha entrambi i genitori italiani.
• Si registra un complessivo appoggio alla sanatoria: il 64% degli intervistati si dichiara favorevole. Inoltre, il 38% ritiene che potesse essere fatto di più. Dato probabilmente derivante dall’abbondante esposizione della sanatoria sui Media che ha influenzato l’opinione pubblica.