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lunedì 17 marzo 2025
 
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Come i disastri climatici hanno conseguenze negative soprattutto sulle donne

07/03/2022  Il riscaldamento gloable provoca indirettamente anche un aumento della violenza di genere e dei matrimoni precoci. L'impegno del Cesvi per sostenre l'autonomia economica delle donne in Kenya e nello Zimbabwe

Gli effetti del cambiamento climatico non risparmiano nessuno ma a farne le spese sono soprattutto le comunità più vulnerabili e marginalizzate, a cominciare dalle donne che nel Sud del mondo convivono quotidianamente con siccità, ondate di calore e inondazioni. Quest’anno la Giornata internazionale della donna punta i riflettori sulla «uguaglianza di genere per un futuro sostenibile» , riconoscendo il ruolo primario che rivestono le donne nella lotta al cambiamento climatico

Secondo l’ultimo rapporto dell’Ipcc, il 40% della popolazione mondiale (oltre 3,3 miliardi di individui) vive in Paesi «altamente vulnerabili al cambiamento climatico» e i disastri dovuti all’innalzamento delle temperature potrebbero spingere sotto la soglia della povertà estrema altri 122 milioni di persone entro il 2030 .

L’impatto dei cambiamenti climatici però non è lo stesso per gli uomini e per le donne. Queste ultime rappresentano il 70% dei poveri del mondo (1,3 miliardi di persone) e dipendono in misura maggiore per il proprio sostentamento dalle risorse naturali . Nei Paesi a basso reddito il 50% delle donne è impiegato nel settore agricolo ma meno del 15% possiede la terra che lavora . Le donne nutrono il mondo eppure restano in gran parte escluse dai processi decisionali, dall’accesso a credito, servizi e tecnologie.

Sono molti i modi in cui il cambiamento climatico incide sulla vita di donne e ragazze. A cominciare dalla violenza di genere  che aumenta nelle emergenze (cicloni, siccità, inondazioni, sfollamenti) e in contesti di risorse scarse: il compito di procurare alla famiglia acqua e legna infatti è affidato tipicamente alle donne e questo accresce esponenzialmente il rischio . Anche le spose bambine sono un effetto collaterale del cambiamento climatico. Le famiglie ricorrono al matrimonio delle figlie ancora piccole come meccanismo di sopravvivenza  È quello che accade, per esempio, in Kenya, dove Cesvi promuove programmi per la salute materna e infantile: «Le bambine di 10, al massimo 12 anni, vengono promesse come spose a uomini adulti in cambio di bestiame. Le collane che portano al collo rappresentano la promessa della famiglia al futuro marito. Spesso una bocca in meno da sfamare è l’unica soluzione  per salvare la figlia e il resto della famiglia dalla fame», racconta Veronica Nerupe, allevatrice del villaggio di Nasuroi.


Per invertire la rotta e garantire alle nuove generazioni un futuro sostenibile è dunque necessario intervenire sulle disuguaglianze di genere. È quello che fa Cesvi nei Paesi più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico, dove ha messo in campo programmi che mirano a promuovere la sicurezza alimentare delle donne fornendo loro gli strumenti necessari per raggiungere l’autosufficienza (sementi, bestiame, attrezzature, accesso al credito, formazione).

È il caso dello Zimbabwe , dove l’organizzazione sostiene le imprenditrici agricole che producono arance, paprika e zafferano nei distretti di Beit Bridge e Makoni, promuovendo l’uso della tecnologia in agricoltura, dai sistemi irrigui agli impianti a energia solare: «Noi donne abbiamo più tempo per la famiglia, mentre prima passavamo la notte nei campi. Ora l’irrigazione è automatica e nessuno deve lavorare la notte», racconta Maria Tlou, 45 anni e sei figli.

Più a nord, in Kenya, Cesvi sostiene le piccole allevatrici di bestiame e pollame che, come Veronica, sono alle prese con una delle peggiori siccità degli ultimi decenni : «Ora so che per vendere le capre bisogna rivolgersi agli intermediari oppure venderle all’ingrosso. Grazie al bestiame sono riuscita a pagare le tasse scolastiche dei miei figli», spiega la donna, 38 anni.


 


 

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